È stata ritrovata in Italia, durante le operazioni di perquisizione ad opera dei carabinieri della compagnia di Alba Adriatica (Teramo) di un casale della campagna abruzzese, l’opera di Bansky, realizzata su una porta di servizio del Bataclan, sottratta a Parigi nel gennaio 2019. L’azione di ritrovamento è stata il compimento di una lunga indagine che ha visto il coinvolgimento della Procura e dell’Aquila congiuntamente agli organi di polizia e alla magistratura francese.
L’attentato al Bataclan
Era il 13 novembre 2015 quando al centro di Parigi vengono sferrati duri colpi alla società civile. Una serie di attacchi terroristici di matrice islamica hanno luogo nella città. L’azione più sanguinosa di quella lunga giornata di dolore sarà quella al teatro Bataclan, dove restano uccise 90 persone. Arriverà a 130 il conto delle vittime dell’intera giornata.
L’opera di Bansky
Bansky realizza l’opera su una porta di servizio del Bataclan nel giugno 2018. Era un omaggio per la popolazione segnata dalla morte. Serviva da monito per non dimenticare l’orrore subito ed era divenuta parte integrante della dimensione urbana del quartiere. Una donna stretta nel velo del lutto, la testa reclinata, assume l’espressione disperata del dolore. Lo stesso artista ne confermò allora la paternità attraverso un post su Instagram.
Il furto
È nella notte del 25 gennaio 2019 che, alcuni uomini incappucciati e armati di smerigliatrice, hanno staccato l’intera porta per portare via l’opera. Le opere di Bansky ormai sono ricercatissime dai collezionisti. Infatti l’artista si posiziona nella classifica mondiale, pubblicata da Artfacts, tra i primi 10.000 artisti, e in quella della Gran Bretagna tra i primi 1.000, con più di 150 mostre in spazi espositivi pubblici. Probabilmente il furto dell’opera portava con sé grossi interessi economici.
Il Bataclan aveva commentato su Twitter la scoperta del furto con parole amare e profonde:
Oggi siamo profondamente indignati. Il lavoro di Banksy, simbolo di memoria e appartenenza per tutti – locali, parigini, cittadini del mondo – ci è stato sottratto. L’artista Bansky ha offerto questa opera sulla porta dell’uscita di soccorso del Bataclan per una ragione: quella della sua scelta d’artista urbano e in uno slancio di omaggio e di sostegno. L’essenza stessa dell’arte urbana è quella di dare vita a un’opera d’arte in un ambiente particolare e noi siamo convinti che questa opera aveva senso solo in questo particolare luogo. Questa è la ragione per la quale noi l’avevamo lasciata lì, libera, sulla strada, accessibile a tutti.
Restiamo ora in attesa della restituzione, così che l’opera possa tornare nella sua dimensione pubblica originaria, “accessibile a tutti” così come di tutti fu il dolore che l’ha ispirata.
Laura Piro