Sicuramente questa quarantena ha frenato una buona parte del paese: e’ pero’ altrettanto vero che qualcuno e’ riuscito, in questo periodo, a mettere a frutto la quarantena per qualcosa di valido. Ci vuole Q e’ il progetto che si incarica di far conoscere queste esperienze al grande pubblico
Ci vuole Q: il progetto e lo spirito
L’otto marzo il Paese si è fermato. Abbiamo assistito a momenti drammatici e dolorosi, che ci hanno costretto, impotenti, al ruolo di osservatori. Non si è, però, mai fermata la voglia di esprimersi: concerti dai balconi, flashmob per buttare l’immondizia, contest di cucina casalinga… E questo solo per cominciare, grandi e piccole realtà si sono adeguate al nuovo contesto, trasformandosi, sperimentando e portando avanti progetti in bilico tra il sapore della sopravvivenza e della ripresa. A tutto questo si sono ispirati Paola Plocco, Maria Michaela Pani, Dario Bellini, Mirco Magrini e Victor Giuliani, lanciando il bando “Ci vuole Q – a noi è toccata la quarantena“.
Oggi ho il piacere di fare quattro chiacchiere con Michaela, responsabile organizzativa del progetto.
Buongiorno Michaela, grazie di aver partecipato al nostro invito
Grazie a voi, è un piacere per me!
Allora Michaela, raccontaci qualcosa di più su questo progetto
Ci vuole Q è una raccolta delle esperienze fatte in quarantena. L’obiettivo è quello di raccontare idee, risorse e progetti nati in questa prima fase di convivenza con il virus Covid-19. Il nome nasce da un gioco di parole…Per alcuni questo periodo è stato un vero e proprio vuoto fertile: nel silenzio, nelle difficoltà, sono emerse delle risorse che non avrebbero avuto la forza di emergere nelle routine quotidiane precedenti.
Della serie: dalla crisi nascono le opportunità?
Si esattamente. Ci siamo ispirati alla storia di Newton: pare che da giovane, durante la sua quarantena per la peste del 1665, abbia buttato giù le basi della sua teoria sulla gravitazione universale. Vera o falsa che sia questa versione, ci siamo accorti di due cose. La prima è che nel silenzio, nei momenti di difficoltà intensi, e per molti questo lo è stato, trovano spazio molti spunti, molte idee creative, tanti progetti. La seconda è che raccontare esperienze significative, direi virtuose, aiuta a stimolare e ad alimentare il circolo di nuove idee sorprendenti.
Come raccontate queste esperienze?
I racconti si svolgono attraverso delle interviste scritte, accompagnate da immagini rappresentative. Abbiamo un blog in cui raccoglieremo i contributi dividendoli per parola chiave. Ne abbiamo indicate ben otto: benessere, contatto, empowerment, immaginazione, memoria, psiche, sperimentazione e trasformazione.
Ci sono parole chiave che riguardano temi più intimi e altri molto pratici…
Si, esatto. Proprio perché vogliamo abbracciare tutto il panorama delle idee che possono essere emerse. Diamo spazio a chi si è concentrato più sul piano delle intuizioni e a chi ha avviato fattivamente progetti o trasformato attività.
A chi è rivolto questo bando?
Possono partecipare tutti, non richiediamo particolari requisiti. Il nostro focus è sul contesto: ci interessa raccontare come è stato vissuto il momento creativo, la condizione in cui si stava quando si sono formate le idee o è stato creato il progetto.
Se sono interessato al progetto, come posso partecipare?
Si può partecipare inviando il proprio contributo fino al 25 giugno.
Basta compilare il modulo che trovate a questo link.
Prima di salutarvi, dove possiamo trovarvi?
Seguiteci su Facebook, pubblicheremo lì ogni esperienza che racconteremo! Se avete dubbi o domande potete contattarci anche per email o sul nostro sito web.
Allora grazie Michaela, è stato un piacere! Tienici aggiornati
Grazie a voi e a presto!