Sarà un vero e proprio tour de force quello che attenderà i tennisti a partire dal mese di agosto. Se tutto va come speriamo, infatti, da quel mese in poi fino alla fine dell’anno il calendario appena ufficializzato dall’Atp è stato considerevolmene compresso per permettere ai tornei maggiori di non perdere l’edizione del 2020. E naturalmente per consentire di limitare i danni di questa tormentata annata. La conseguenza, ovviamente, la sentiranno soprattutto le gambe dei protagonisti costretti ad una vera maratona di tornei

Come era ampiamente previsto saranno gli Stati Uniti a tenere a battesimo questo nuovo inizio del tennis professionistico. Si è fatto di tutto e si è in effetti riusciti a salvare la stagione del cemento americano col suo appuntamento apicale dell’Us Open. Certo ci si è persi la Rogers Cup per strada ma in compenso si sono salvati Washington e Cincinnati, che pur continuando a mantenere il suo nome si trasferirà a Flashing Meadow. Sarà così l’ideale apripista del major newyorkese.

Atp, il calendario dal 14 agosto al 4 ottobre, credits atptour.com
Atp, il calendario dal 14 agosto al 4 ottobre, credits atptour.com

Non ci sarà neanche il tempo di rifiatare che, immediatamente dopo la finale, i più volenterosi si trasferiranno armi e bagagli in Europa. Il cambiamento di continente si accompagnerà anche al cambiamento repentino di superficie. Dal cemento alla terra rossa e da uno slam ad un master 1000 come quello di Madrid senza soluzione di continuità. Subito dopo si attraversa il mediterraneo e si va a giocare l’altro master 1000 sul rosso, gli Internazionali d’Italia. Pregiatissimi preludi del Roland Garros

Lo slam parigino, pietra dello scandalo della fase 1, ha da tempo anticipato le mosse e si è trovato il suo posto al sole il 27 settembre. L’imposizione della data ha suscitato diverse polemiche ma in qualche modo ha anche dettato i modi dell’organizzazione del restante calendario. E’ proprio il brusco cambiamento di superficie e la compressione dei due slam che sta creando parecchi dubbi a diversi atleti di punta. Molti di loro, Djokovic e Nadal su tutti, non sono convinti di partecipare alla kermesse americana.

Djokovic in dubbio per la ripresa del programma atp negli Sati Uniti, credits Karim Sahib, Getty Images
Djokovic in dubbio per la ripresa del programma atp negli Sati Uniti, credits Karim Sahib, Getty Images

C’è certamente una dose di legittima ansia e il rischio reale è che ci si possa trovare a vedere tornei partecipati da soli tennisti del paese ospitante o del continente. Da una parte il suddetto timore di sottoporsi ad eccessivo stress data la mole degli impegni, dall’altra l’indubbia preoccupazione di ricominciare a viaggiare in paesi nei quali la situazione sanitaria è tutt’altro che risolta. Contrariamente al calendario femminile l’Atp per ora ha deciso di fermarsi al 4 ottobre. Facendo due conti si può dire che già così ci sarà una grande quantità d tennis di cui godere