Lo avevano annunciato nella serata di lunedì 20 luglio: all’alba di martedì 21, dunque, è stato raggiunto l’accordo dei Paesi europei sul Recovery Fund. Il piano di ripresa dopo la pandemia di coronavirus prevede aiuti per 750 miliardi di euro, 209 dei quali spetteranno all’Italia (82 miliardi in sussidi e 127 di prestiti).
Recovery Fund: accordo raggiunto
Sono serviti quattro giorni e quattro notti per raggiungere un accordo sul piano di rilancio dell’Europa: il Recovery Fund è un poderoso sostegno alle economie europee nella lenta e difficile risalita post coronavirus. Dopo le prime divergenze e i rimorsi mostrati da alcuni leader nord europei nei confronti di dure decisioni e idee contrastanti con gli Stati mediterranei, si è trovata l’intesa.
750 miliardi di euro permetteranno all’Europa di rialzarsi dopo la crisi più dura dal secondo dopoguerra. Un traguardo che dimostra – nelle parole del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel – che “l’Europa è solida, è unita”.
Soddisfazione anche da parte del premier italiano, Giuseppe Conte, che ha commentato il negoziato con soddisfazione. “Giornata storica per l’Italia e per l’Europa!”, ha scritto sui social.
La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha espresso soddisfazione per un accordo senza precedenti. “Un pacchetto senza precedenti – scrive su Twitter -. Il Recovery and Resilience Facility è stabilito in una maniera molto chiara: è volontario, ma chi vi accede deve allinearsi con il Semestre europeo e le raccomandazioni ai Paesi”. “Finora dipendeva solo dai Paesi rispettarle o meno – aggiunge von der Leyen – ma ora le raccomandazioni sono legate a sussidi e potenziali prestiti“.
Cosa prevede il piano europeo
Il Recovery Fund è un piano europeo che vale 750 miliardi di euro, 209 dei quali spetteranno all’Italia e verranno suddivisi tra sussidi e prestiti. Una quota “davvero molto consistente”, ha rimarcato il premier italiano ricordando che lo scorso maggio il Consiglio europeo aveva destinato all’Italia solo 173 miliardi. “Avremo una grande responsabilità – ha detto ancora il presidente del Consiglio Giuseppe Conte -: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre” .
Quello che l’Italia dovrà capire ora è come spendere questa liquidità, puntando su investimenti che possano rilanciare l’economia del Paese. “Abbiamo già lavorato al piano di Rilancio, elaborato progetti e condiviso con tutte le componenti della società – ha aggiunto Conte -. Rimane un ultimo confronto con le opposizioni, dopodiché avremo un quadro definito dei progetti. Dovremo declinarne la priorità e individuare quelli da selezionare in prospettiva europea. La costruzione di una task force operativa, al di là di uno staff che ha già lavorato al piano di Rilancio, sarà una delle priorità che andremo a definire in questi giorni perché dovrà partire al più presto”, ha concluso.