Jet Set Radio fu uno dei videogiochi di punta per la storica Dreamcast, console di Sega che debuttò sul mercato internazionale al tramonto dei fortunati anni Novanta, per il mondo dei videogiochi. Ed è proprio alle vecchie glorie apparse su Dreamcast sono rivolti i prossimi approfondimenti di Retronerd, tra cui questo.

Alle origini di Sega Dreamcast, sfortunato antenato delle console moderne…

Una Dreamcast customizzata a tema Jet Set Radio. Fonte: Pinterest

Dreamcast anticipò in larga parte l’avvento dell’allora next-gen: debuttò in Giappone nel 1998 e nel mercato Occidentale l’anno successivo, nel 1999. Su una console davvero avanti a quel tempo, ed introduceva tutte quelle meccaniche particolari che il fruitore medio avrebbe apprezzato, in definitiva, sulla più fortunata, ed accessibile Playstation 2 di Sony.

Tra gli aspetti innovativi di Dreamcast è doveroso menzionare un comparto audio-video di grande livello e un primo, timido, supporto al gioco online. Doverosa menzione va alla Visual Memory Unit una periferica video che fungeva da doppia funzione: una memory card e una piccola console portatile che poteva offrire anche supporto e funzionalità aggiuntive ad alcuni giochi avviati sulla console. La Visual Memory Unit si poteva inserire direttamente nel joypad in modo tale da garantire, al videogiocatore, l’immediato utilizzo. Fu una versione più aggiornata e completa della PocketStation, periferica Playstation mai uscita fuori dai confini nipponici, e sicuramente antenato dei joypad moderni.

Il prezzo elevato e sbagliate scelte di marketing hanno scavato la “fossa” a Dreamcast, anticipando la pensione già nel 2001. Tuttavia, malgrado la sua breve vita, ha ospitato titoli indimenticabili quali Crazy Taxi, Shenmue, Space Channel 5, Jet Set Radio, Skies of Arcadia e tanti altri.

Jet Set Radio: ha portato i graffiti nei videogiochi prima di CJ

Fonte: Google Immagini

Jet Set Radio è un titolo che ha anticipato l’utilizzo della grafica cel-shading nel videogiochi. Il cel-shading si affacciò timidamente a qualche produzione del passato, come lo storico Fear Effect per PSX. Tuttavia, il cel-shading di Jet Set Radio comportava un risultato migliore ed ampio, la possibilità di girare per il coloratissimo quartiere di Shibuya, a Tokyo, facendo trick sui rollerblade e disegnando graffiti per la città, dava al giocatore quel senso di immersione in una realtà bizzarra, quasi fumettistica.

La storia di JSR è semplice: ci troviamo a Tokyo-to e il primo personaggio giocabile con cui inizieremo a fare i primi trick sfrecciando tra le strade della città è Beat. Beat si unirà ben presto a Gum e andranno a formare una piccola banda con cui conquistare a suon di colorati graffiti, l’intera città. La polizia però sarà d’intralcio per tutti gli artisti che si dedicano alla cultura urbana e quindi, dovremmo aiutare Beat, Gum e la loro compagnia, a scansare orde di poliziotti per imporre il nostro dominio sulla città. A capo delle forze dell’ordine avremo il temibile Capitano Onishima, nostro principale nemico. Jet Set Radio è il nome della radio cittadina che con puntualità informa i vari cambiamenti all’interno dei quartieri, un punto focale sia per i personaggi che per il videogiocatore spesso.

Shibuya in salsa funky.

Gum sfreccia sulle strade di Shibuya. Fonte: Google Immagini

La giocabilità di Jet Set Radio non risente assolutamente il penso dei suoi anni, favorisce un coinvolgimento pressoché totale, anche grazie ad un comparto visivo ancora oggi bello da vedere e ricercato, vista anche la fedeltà in cui è stata riprodotta la metropoli giapponese. La colonna sonora, però, è il vero punto forte del gioco: un capolavoro musicale di rara bellezza in grado di fondere diversi generi, spazia dal funk anni ’70 alla musica elettronica degli anni Novanta, fino al rap e alle varie contaminazione j-pop. La musica di Jet Set Radio fa da sottofondo al gameplay febbrile, frenetico, caotico come i suoi personaggi e gli elementi che si muovono sullo schermo. Fumogeni lanciati dalla polizia, bombolette spray che danzano sullo schermo, un countdown che non ci lascia scampo: le missioni a tempo di Jet Set Radio offrono quel feeling arcade ormai perduto nei videogiochi di oggi ma assolutamente addictive.

Jet Set Radio ha avuto un sequel diretto, Jet Set Radio Future, uscito nel 2002 in esclusiva su Xbox. Nel 2012, ha goduto di una versione restaurata in HD, estremamente fedele all’originale, disponibile su PS Store e Steam ad un prezzo davvero irrisorio.

Vi aspettiamo all’appuntamento di venerdì prossimo, curato da Federica Giorgi, in cui vi presenterà un altro capolavoro di Dreamcast: Space Channel 5!