Jacob Blake, un altro afroamericano caduto sotto i proiettili della polizia, questa volta gravemente ferito.
Un’altra tragedia a sfondo razziale, tra la comunità nera e le forze dell’ordine. Questa volta nella cittadina di Kenosha in Wisconsin. Un dramma che ha subito innescato nuove ondate di proteste in numerose altre città americane, contro gli abusi ai danni delle minoranze etniche, e domande di giustizia.
Jacob Blake, la vittima delle pallottole degli agenti
Jacob Blake è ricoverato in ospedale in serie condizioni, paralizzato dalla vita in giù, alcuni agenti gli hanno sparato a bruciapelo, domenica pomeriggio, sette o otto volte alla schiena.
Lo hanno fatto mentre cercava di risalire in auto dove si trovavano, seduti sul sedile posteriore, tre giovanissimi figli, di 8, 5 e 3 anni di età. Dai conoscenti la vittima è stato descritto come un padre affettuoso, in tutto ha sei figli e spesso giocava con loro. Blake sembra fosse tuttavia oggetto di un mandato di arresto, stando ad alcune fonti di stampa americane, emesso a maggio per una disputa familiare. La polizia non ha indicato se gli agenti fossero al corrente del mandato o meno, né se si fossero recati sul posto per separate ragioni.
La tragedia, ripresa in un agghiacciante video di una ventina di secondi da un vicino di casa di Blake, è avvenuta a Kenosha, centomila abitanti, un tempo centro manifatturiero dell’auto a metà strada tra Milwaukee e Chicago sul lago Michigan. La dinamica degli avvenimenti è sotto indagine da parte delle autorità, con i poliziotti che sono stati al momento sospesi dal servizio attivo. La polizia a Kenosha non è tenuta a indossare telecamere fino al 2022. Da quanto appare sul video amatoriale, uno degli agenti afferra la maglietta di Blake girato di spalle e mentre quest’ultimo fa per entrare in auto gli spara ripetutamente e a bruciapelo nella schiena. Il corpo di Blake si accascia dentro il veicolo. Secondo l’avvocato della famiglia della vittima, la polizia era arrivata sul luogo dopo una chiamata per violenza domestica.
La tragedia, in attesa di risultati delle indagini, ha rilanciato negli Stati Uniti dure accuse contro gli abusi delle forze dell’ordine ai danni delle minoranze etniche, dando vita a due giorni di manifestazioni a Kenosha, con escalation della tensione e scene di violenza e scontri nella notte. Palazzine, negozi, vetture, sono stati dati alle fiamme o sono stati al centro di episodi di vandalismo. Un’intera area di business in un quartiere centrale è stata devastata, da un ristorante a un negozio di materassi e a uno di elettronica. Il governatore democratico dello Stato, Tony Evers, ha condannato l’azione degli agenti ma ha mobilitato almeno 125 soldati della guardia nazionale per cercare di mantenere l’ordine nella cittadina. È stato istituito anche un coprifuoco.