Queenz Recensione – C’è un aforisma particolare, attribuito storicamente all’imperatore romano Marco Aurelio, che così dispone: “Ciò che non giova all’alveare non giova neppure all’ape”. In queste parole potrebbero racchiudersi tutti i significati di Queenz, un filler dall’alto tasso strategico edito in Italia da Studio Supernova. Un gioco che abbiamo provato per i nostri lettori, e che proponiamo questa settimana nel novero delle recensioni a cura di InfoNerd.

Queenz Recensione – To bee or not to bee…

Partendo dal principio, Queenz è un gioco veloce, poco incline all’eventuale genesi della patologia sfavorita dei boardgamers; ovvero, la paralisi da analisi. I componenti in cartone, con in aggiunta le plance di gioco e i diversi token in legno (tra cui i barili di miele e il Giardiniere) costituiscono il kit di gioco. Non manca, inoltre, l’originale sistema segnapunti (una sorta di alveare ad esagoni, in perfetta sintonia con il titolo); e, per finire, le tessere Campo dalle molteplici forme, forse il componente chiave di Queenz durante una qualsiasi partita.

Perché Queenz è molto più che un semplice filler, non si conclude in un “prendi il fiore, sposta l’ape, raccoglie il miele”. Il gameplay, infatti, nasconde un’infinità di variabili strategiche, di combinazioni possibile, di strategie valide ma che, all’improvviso, saltano, vanno a monte. Non è sbagliato ricondurre il sistema di gioco applicato, proprio di Queenz, al genere Rompicapo Arcade (i giochi per cellulre, PC o cabinato tanto per intenderci…); l’ispirazione tuttavia – come vedremo – non può essere solo videoludica.

Queenz Recensione – Giocare, collezionare, produrre miele

In Queenz i giocatori raccolgono, a turno, Orchidee dalla plancia di gioco, prima di spostare il meeple Giardiniere intorno al giardino per un numero di spazi pari al numero di fiori presi. Un giocatore può prendere fino a 3 fiori ogni turno, ma se si prendono 3 fiori,i colori devono essere diversi e su nessuno di questi devono trovarsi sopra api. Se se ne prendono 2 allora nessuno dei due può avere le api, ma possono essere dello stesso colore. Se se ne prende 1, allora può essere di qualsiasi colore e avere un numero qualsiasi di api su di esso.

In alternativa, un giocatore può scegliere di non prendere fiori e invece riempire uno dei propri Campi. Si potrà fare, tuttavia, solo se si è in grado di riempire completamente una tavola con 5 tessere – fiori o alveari. La nuova scheda viene aggiunta alla tua area giocatore e “incastrata” con le tessere che il giocatore già possiede, formando un unico grande campo. Quindi si segneranno, così, i punti, per ogni gruppo di 2 o più fiori di ogni colore. Con la fornitura di fiori e campi che diminuiscono con il progredire di un giro, può essere importante prendere i fiori velocemente per ottenere i campi in anticipo; tuttavia, in questo modo, le api verrebbero trascurate…

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Oltre a mettere fiori nei loro campi i giocatori possono anche posizionare alveari. Gli alveari donano punti solo alla fine della partita, per ogni ape che si trova sulle Orchidee intorno a loro. Posizionare gli alveari strategicamente può significare guadagnare, a fine partita, un sacco di punti. Ogni volta che si segna un nuovo colore di fiore si sposta un vaso di miele colorato sulla scheda giocatore. Una volta che un giocatore ha prodotto ogni colore di miele, la fine del gioco viene attivata e il giocatore che fa sì che cominci l’ultimo turno. finale. Altri punti possono essere collezionati, laddove riescano a produrre anche dopo tutti i tipi di miele e ottenere dunque un altro vasetto. I punti del vasetto di miele saranno scoperti a fine partita; elemento che, dunque, lascia la suspense inalterata fino alla fine.

Queenz Recensione – Considerazione da Unicorno

Queenz porta sul tavolo una nuova versione del pentomino, un gioco di posizionamento piastrelle ispirato al tetramino. Mentre c’è un fattore tattico per la forma dei campi che si otterrà, la selezione principale è per i fiori. E’ qui, infatti, la decisione più ardua di tutte. Meglio concentrarsi sull’ottenere il maggior numero possibile di un colore per creare grandi aree di punteggio? Oppure cercare di ottenere un gran numero di api, con un bonus più grande per ottenere un’ape regina che permette di manipolare i campi già giocati? La chiave, in fin dei conti, è questa, dal momento che in partite da 3 o 4 giocatori è quasi impossibile pianificare in anticipo le proprie strategie.

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Il Meeple Giardiniere e i vasetti di miele – Copyright: autore


Quello che inizia a guardare come un semplice piccolo gioco di posizionamento Orchidee, finisce col dimostrare lo stesso concetto espresso da Marco Aurelio: il senso della tattica. Le decisioni da prendere sono continue, incessanti, da espletare però in tempi brevi. E’ facile perdere una partita per colpa di una raccolta fiori rivelatasi sbagliata, o l’errato posizionamento di un campo o di un alveare. L’interazione tra giocatori è limitata all’osso, ma ciò non vuol dire che i giocatori non possano rovinare i piani avversari. Fondamentale, in questo, il ruolo del Giardiniere, oltre che la variabile Campi che può risultare decisiva.

Ciò che resta di Queenz, dunque, è un risultato estremamente piacevole, dall’alta rigocabilità e senza grossi intoppi nel gameplay. Si è puntato al gioco in sé, piuttosto che ai componenti, dal momento che scatola e tessere in cartone risultano componenti da tenere d’occhio. Anche l’introduzione di un sacchetto, o di un sistema portatessere, poteva essere una soluzione di massima convincente, perché queste sul tavolo tendono a scivolare se impilate.

Un Campo fiorito e la plancia Riserva – Copyright: autore

Queenz, inoltre, contiene al suo interno tratti di gioco ispirati ad altri giochi da tavolo. Si possono notare somiglianze con Carcassonne, Puerto Rico, 7 Wonders per il sistema di punti a fine partita… In ogni caso, la dolcezza nel gioco – come il miglior miele – è assicurata.

Si ringrazia Studio Supernova per l’invio della copia review.