La proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 comporta diverse conseguenze a livello di lavoro, ma anche di autonomia decisionale. Infatti, grazie allo stato di emergenza, il premier Conte potrebbe emanare misure urgenti nei Dpcm, e le Regioni potrebbero – a loro volta – restringere (ma non allargare) le restrizioni imposte a livello nazionale. E ancora: lo stato di emergenza incentiva lo sfruttamento dello smart working per i dipendenti pubblici e privati e prevede un monitoraggio settimanale costante di tutte le persone che si spostano da uno Stato all’altro anche per lavoro. Potrebbe anche necessitare l’introduzione di restrizioni sui viaggi e sugli spostamenti.
La proroga è un’idea lanciata dell’esecutivo in vista dell’elevato aumento dei contagi soprattutto nel Mezzogiorno. Al momento si tratta ancora di un’ipotesi: per divenire definitiva si attende, infatti, l’ok del Parlamento.
Proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021
“Andremo in Parlamento a chiedere la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021″, queste le parole del premier Conte a margine della visita alla scuola media Francesco Gesuè a San Felice a Cancello. Attualmente, infatti, il termine di scadenza dello stato di emergenza sarebbe stato il 15 ottobre, ma visto l’elevato aumento dei contagi l’esecutivo ha optato per una proroga cautelativa.
“Sulla proroga dello stato di emergenza discuteremo in Parlamento molto presto come è giusto che sia e io sarò in Aula all’inizio della settimana – ha detto invece il ministro della Salute Roberto Speranza -. Io sono sempre per la linea della massima prudenza e ho sempre mantenuto questa impostazione ma credo che sia corretto che ne discuta il Parlamento e che se ne discuta nel governo perché in una grande democrazia si fa così“. Il ministro ha poi proseguito dicendo: “Dobbiamo resistere col coltello tra i denti in questi 7-8 mesi difficili che ci attendono, ma mentre resistiamo dobbiamo anche guardare al futuro“.
Durante la sua visita presso lo stabilimento Sanofi di Anagni, dove partirà la produzione del vaccino anti-Covid in collaborazione le multinazionali Sanofi e Gsk, Speranza ha rassicurato: “Credo che vedremo la luce nei primi mesi del 2021, perché avremo nuovi strumenti per combattere la sfida al Covid, e nel corso del 2021 usciremo dalla fase più drammatica”.