Susan Sarandon – Photo Credits: noidegli8090.com

New York, 4 ottobre 1946: nasce Susan Abigail Tomalin. Conosciuta da tutti con il nome di Susan Sarandon, è un’attrice cinematografica e televisiva statunitense. Transcorre la sua giovinezza a Edison, New Jersey. Qui, viene educata in severe scuole cattoliche. Anche la sua istruzione universitaria avviene all’interno dell’ambiente cattolico. Dal 1964 fino al 1968, infatti, studia presso la Catholic University of America in Washington DC. Come dichiarato anche dall’attrice stessa, l’ambiente estremamente severo in cui passa la sua giovinezza contribuisce a far nascere e sviluppare la sua indole ribelle e reazionaria. Il suo tempo all’università, tuttavia, si rivela estremamente importante per il suo futuro lavoro. Lì, infatti, studia drama, ottenendo una laurea proprio questo ambito. Inoltre, lavora con Padre Gilbert V Hartke (1907–1986), un famoso drama coach e professore.

La carriera cinematografica

La carriera di Susan Sarandon nel mondo del cinema comincia propriamente nel 1969. Ciò avviene con la partecipazione ad un provino per il film Joe (John G. Avildsen, 1970). Assieme a lei, fa l’audizione anche il suo marito dell’epoca, Chris Sarandon. Dei due, è solo lei ad ottenere un ruolo all’interno della pellicola. Si tratta non di una parte qualunque. Quello che le viene offerto è, infatti, uno dei ruoli principali, Melissa, un’adolescente problematica. Inizia, così, la sua avventura davanti alla cinepresa. Avventura che la vede recitare in ruoli divversissimi, destreggiandosi tra grande schermo e tv. Nel 1981, invece, ottiene il suo primo grande riconoscimento a livello di critica. Si tratta una nomination all’Oscar per la sua performance in Atlantic City (Louis Malle, 1981).

Il successo

Il grande successo arriva, però, qualche anno più tardi. Susan Sarandon ha, infatti, la sua consacrazione planetaria con Bull Durham (1988, Ron Shelton). Questa pellicola ha un enorme successo di pubblico in tutto il mondo. Di conseguenza, gli attori presenti al suo interno diventano estremamente celebri. Negli anni successivi, inoltre, la sua fama non smette di crescere. Complice di ciò è la partecipazione poco più tardi ad uno dei suoi lavori più famosi. Si tratta del cult movie Thelma & Louise, uscito nel 1991 e diretto da Ridley Scott. Grazie alla sua eccezionale prova recitativa ottiene la sua seconda nomination agli Oscar come migliore attrice protagonista. Anche questa volta, però, la vittoria le sfugge. La stessa cosa succede, poi, nel 1993 e 1995 per la pellicole Lorenzo’s Oil (George Miller, 1992) e The Client (Joel Schumacher, 1994).

L’attrice, tuttavia, ottiene la sua definitiva consacrazione a livello di critica nel 1996. Riesce, infatti, ad aggiudicarsi la statuetta dell’Academy per Dead Man Walking (Tim Robbins, 1995). Qui recita nel ruolo della suora e avvocato Helen Prejean, che ha a che fare con il caso di un uomo condannato a morte. Negli anni successivi continua a partecipare ad alcune ottime produzioni, altrenandosi tra cinema e tv. Acclamate dalla critica sono state le sue interpretazioni in Igby Goes Down (Burr Steers, 2002), Bernard and Doris (Bob Balaban, 2006) e You Don’t Know Jack (Barry Levinson, 2010). Ottima è stata, inoltre, la recentissima performance nella serie Feud (2017). Qui l’attrice veste i panni della leggenda dello silver screen Bette Davis (1908-1989).

Susan Sarandon: genio e sdregolatezza

Susan Sarandon durante la protesta - Photo Credits: Reuters/ newshub.co.nz
Susan Sarandon durante la protesta 28 giugno 2018 – Photo Credits: Reuters/ newshub.co.nz

Susan Sarandon è da sempre stata molto attiva sia politicamente che socialmente. E’ molto coinvolta in cause progressiste e collegate alla sinistra. Ha, inoltre, partecipato a molte manifestazioni anti guerra. Si è anche spesso espressa contro la pena di morte e le incarcerazioni di massa. L’attrice è disposta a tutto pur di far valere le sue posizioni riguardo queste tematiche. Ha anche preso più volte attivamente parte a svariate proteste. Ha fatto notizia, ad esempio, un suo recente arresto. Il 28 giugno 2018 è stata fermata dalle forze dell’ordine durante una manifestazione delle Women Disobey Protests. Assieme a lei sono state schedate altre 575 persone. In quel caso il corteo marciava contro l’amministrazione Trump. Era stato, infatti, recentemente mostrato che rinchiudessero nei campi di detenzione i figli degli immigrati irregolari, separandoli dalle proprie famiglie.

Famose sono, inoltre, le sue controverse posizioni nei confonti di svariate tematiche sociali. Si è dichiarata, ad esempio, fortemente favorevole alla legalizzazione della marijuana. Ha ammesso esplicitamente di farne uso, ancora oggi. Per di più, ha anche raccontato di come in passato abbia provato diversi tipi di stupefacenti. Tra questi ci sono stati anche i funghi allucinogeni.

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Giorgia Silvestri