Sciopero clima: “Noi Restiamo” oggi in piazza

Il movimento “Noi Restiamo” scende in piazza oggi 9 ottobre in occasione dello sciopero per il clima, per esprimere l’urgente necessità di un cambiamento radicale nei confronti del cambiamento climatico. L’organizzazione protesta contro il governo e contro l’UE, definendo ipocrita la scelta della Green economy.

Il Movimento per il clima

“Laddove il capitale divora sempre più ferocemente risorse umane ed ambientali per perpetuare la sua esistenza, ciò che resta ai popoli è soltanto una scia di morte e distruzione. La stessa pandemia globale, che ha già raggiunto la cifra spaventosa di un milione di morti, ci parla di questo: da una parte, virus sempre più aggressivi e mutazioni sempre più rapide causate dalla distruzione degli habitat, dall’altra sistemi sanitari al collasso, piegati da decenni di tagli indiscriminati alla spesa sociale, quella spesa che dovrebbe servire a mettere in sicurezza il territorio e le vite delle persone e che invece va a tutto vantaggio di un sistema finanziario sempre più insaziabile”.

La “transizione ecologica” e le contraddizioni del capitale

“Noi restiamo”, oggi in piazza per il clima, solleva un tema scottante, scagliandosi contro la “transizione ecologica”, ritenuta inutile nel momento in cui si finanziano grandi opere come il TAV, che porta alla devastazione inutile di territori naturali.

Attacco al governo e all’UE per l’ipocrita scelta della Green economy

Contro il governo Conte, “Noi Restiamo” afferma che l’unico interesse dei governanti italiani e dell’Unione Europea pare essere quello di creare una Green economy. Questo modello di sviluppo, però, avrebbe come scopo quello di mettere in salvo il capitalismo dalle sue contraddizioni interne, costruendo un sistema di incentivi e di sgravi fiscali per le imprese che si impegnano in una scelta ecologica.

Prospettive future

Il movimento propone una dura e attenta riflessione sulle sorti del nostro pianeta e sulle politiche che sembrano incentivare sempre il lato della salvaguardia economica. L’unica possibilità resta quella di creare un’organizzazione degli sfruttati, in modo da combattere compattamente la grave crisi climatica che stiamo vivendo e che ci porterà, inevitabilmente, sull’orlo di una catastrofe ambientale.