Fino al 28 marzo la Fabbrica del Vapore di Milano ospita “Frida Kahlo – Il caos dentro”. L’esposizione racconta la sfera più privata e intima della celebre pittrice messicana, rievocando l’atmosfera che la circondava durante la realizzazione dei suoi capolavori. Un vero e proprio viaggio nella cultura messicana e nella quotidianità di Frida. La mostra è curata da Antonio Arèvalo, Alejandra Matiz, Milagros Ancheita e Maria Rosso.
Il progetto è prodotto da Navigare con il Comune di Milano, con la collaborazione del Consolato del Messico di Milano, della Camera di Commercio Italiana in Messico, della Fondazione Leo Matiz, del Banco del Messico, della Galleria messicana Oscar Roman, del Detroit Institute of Arts e del Museo Estudio Diego Rivera y Frida Khalo.
Frida a Milano, la quotidianità dell’arte
In un susseguirsi di abiti originali e busti decorati, il percorso espone 15 dei più famosi autoritratti dell’artista messicana e una collezione di francobolli commemorativi. Ma la vera innovazione di questa mostra consiste nella creazione di ambienti tra i quali passeggiare per conoscere Frida da vicino. Un’esposizione che ne svela non solo gli aspetti artistici ma anche quelli quotidiani, tra cavalletti, diari e oggetti della tradizione messicana.
Rappresenta una occasione unica per entrare negli ambienti dove la pittrice visse, per capire, attraverso i suoi scritti e la riproduzione delle sue opere, la sua poetica e il fondamentale rapporto con Diego Rivera, per vivere, attraverso i suoi abiti e i suoi oggetti, la sua quotidianità e gli elementi della cultura popolare tanto cari all’artista.
Nelle stanze del genio
Grazie alla sezione multimediale, i visitatori vengono accompagnati per mano nell’esplorazione delle date più significative per le vicende personali e artistiche di Frida Kahlo. Inoltre ci si può immergere nella riproduzione dei tre ambienti più vissuti dalla pittrice nella sua magione, la Casa Azul.
Ci si ritrova catapultati in dietro nel tempo varcando la soglia della stanza da letto. Qui si può ammirare il grande letto a baldacchino con lo specchio che Frida utilizzava per potersi ritrarre durante la convalescenza. Si accede poi nel suo studio, traboccante di colori e pennelli. Infine si giunge nella riproduzione del giardino della Casa Azul, ricco di vegetazione e animali esotici.
di Flavia Sciortino
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