Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Restiamo negli Stati Uniti e facciamo un salto nel tempo nella prima metà del ventesimo secolo. Abbiamo dedicato questa puntata ad una grande scrittrice che con un solo romanzo riuscì a vincere il premio Pulitzer e ad essere candidata al premio Nobel per la Letteratura. Stiamo parlando di Margaret Mitchell e il romanzo in questione è il leggendario “Via col vento”.
Margaret Mitchell, un sogno spezzato
Margaret Mitchell è una scrittrice americana entrata nell’immaginario grazie al suo unico romanzo “Via col vento” diventato un cult grazie all’omonimo film tratto proprio dall’opera di questa giovane autrice. Una donna che se ne è andata a soli 49 anni dopo essere stata investita da un taxi. Fece in tempo però nel giugno del 1936 a pubblicare la sua unica immortale opera. Si tratta di un enorme successo editoriale che vendette 180000 copie in un mese. Con “Via col vento” la Mitchell si aggiudicò il premio Pulitzer e fu candidata al Nobel per la letteratura.
L’epopea di Rossella O’Hara e di Tara entrò definitivamente nella leggenda grazie all’omonima trasposizione cinematografica di Victor Fleming che si aggiudicò 8 premi Oscar entrando per sempre nella storia del cinema. La Mitchell, dopo aver partecipato attivamente alla seconda guerra mondiale facendo parte della Croce Rossa, avrebbe voluto continuare l’attività letteraria. Poi arrivò la morte precoce e un testamento in cui la giovane scrittrice chiedeva di distruggere tutta la sua produzione letteraria. Nel 1995 venne alla luce un racconto dal titolo “L’isola in fondo al mare”. Si tratta di un manoscritto regalato dalla Mitchell al suo amico d’infanzia Henri Love Angel. Un’opera che contiene già in germe il nucleo narrativo di “Via col vento”.
Via col vento e la nostalgia del tempo perduto
Sin da quando lavorava in un piccolo giornale di Atlanta Magaret Mitchell aveva deciso di raccontare di una donna che fosse diversa rispetto agli standard del tempo. Una donna non relegata al ruolo di moglie e madre ma forte e indipendente. E così che nasce il personaggio di Rossella O’Hara che da sola prende le redini della famiglia portando avanti la sua piantagione di cotone. Proprio la protagonista del “Via col vento“ contribuisce non poco alla causa della Mitchel che era quella di voler rappresentare in chiave nostalgica un mondo distrutto dalla guerra civile.
Anzi la nostalgia del tempo perduto e la volontà di far emergere i valori di una società ormai scomparsa si scontrano con la dura e cruda realtà che i personaggi del romanzo si trovano ad affrontare. Ecco come la travagliata storia d’amore tra Rossella e Rhett Butler diventa lo sfondo per un affresco critico della moderna società americana nata con la vittoria nordista della guerra di secessione.