Dopo aver scoperto come sono state realizzate le scene e le scenografie più memorabili di Harry Potter e la Pietra Filosofale, continuiamo la nostra immersione dentro il film per scoprire tutti i segreti “babbani” del secondo capitolo di una delle saghe fantasy più amate degli ultimi anni, Harry Potter e la Camera dei Segreti.
Harry Potter e la Camera dei Segreti: un nuovo impegnativo anno
Realizzare questo secondo capitolo richiese agli addetti ai lavori una grandissima dose di pazienza: essendo necessario che il film uscisse nelle sale un anno dopo il primo, i set iniziarono a essere montati che La Pietra Filosofale era ancora in fase di montaggio. Quello a cui poi in futuro verrà riservata particolare attenzione è l’aula di Difesa contro le Arti Oscure, poiché il suo contenuto cambia a seconda dell’insegnante. Nel caso del vanesio Gilderoy Allock, dunque, non è difficile pensare perché le pareti siano tappezzate di suoi quadri e i suoi libri sbuchino un po’ ovunque!
Proprio al nuovo insegnante della materia il reparto del trucco ha riservato un trattamento speciale – come spetta solo, del resto, alle vere star! Ogni abito fu pensato per essere elegante e da dandy, mentre il suo trucco comprendeva denti finti, perfetti e lucenti, e parrucche sapientemente acconciate che dovevano dare l’impressione di essere proprio ciò che erano: nientemeno che un toupé.
“Non è granché, ma è casa!”
Dopo che i gemelli Fred e George e Ron Weasley salvano Harry dalle grinfie dei Dursley, l’unico posto sicuro in cui possono portarlo è la Tana, la loro stramba ma accogliente casa. E proprio questo era l’aspetto che gli scenografi volevano che avesse: strano ma famigliare. Per l’occasione realizzarono oggetti di scena esclusivi per questo set (come l’orologio in cui ogni lancetta indica dove si trova un membro della famiglia), e lo arredarono con mobili, finestre e porte presi direttamente dal rigattiere o nei mercatini dell’usato. D’altronde, non dimentichiamoci che Arthur Weasley ha un debole per le cianfrusaglie babbane!
“Ronald Weasley, come hai osato rubare la macchina?!”
La celebre strillettera che Molly Weasley invia al figlio Ron dopo che ha rubato (e distrutto) la macchina volante di famiglia inizia proprio con queste celebri parole. Forse non tutti sanno che non esisteva una sola Ford Anglia, ma ben sedici, tutte diverse a seconda delle necessità: da quelle tagliate a metà per consentire le riprese in interni, fino a quelle ammaccate dopo la distruzione che ne aveva fatto il Platano Picchiatore.
Per quanto riguarda l’albero, non c’è trucco: anch’esso era stato realizzato in modo che fosse una “pianta meccanica”, così da muovere il tronco e i rami, coperti di finta corteccia di gomma.
Altri animatronic sono l’acromantula Aragog, il ragno gigante allevato da Hagrid e liberato nella foresta proibita, grande cinque metri, e la fenice Fanny, che va in aiuto di Harry una volta giunto nella Camera dei Segreti.
“La Camera dei Segreti è stata aperta: nemici dell’erede, temete!”
E animatronico, infine, è anche il temibile Basilisco: ben sette metri e mezzo di schiuma di lattice pesante più di una tonnellata, al cui interno erano presenti delle scale a pioli per far sì che si muovesse con agilità.
La porta circolare d’ingresso della Camera non ha avuto bisogno di ricorrere agli effetti visivi: è stata infatti realizzata completamente a mano, grazie all’impiego di scenografi esperti nel design. Tutto il set in questione è tra i più imponenti di tutta la saga, grandiosamente reale e impressionante, completo di un intricato sistema di tubature che gli scenografi hanno realizzato ispirandosi alla rete fognaria della Londra vittoriana.
Per approfondire:
• “Harry Potter e la Camera dei Segreti”: una domanda in sospeso
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Crediti fotografici: empireonline.com; wizardingworld.com; weheartit.com; IMCDB.org; harrypotter.fandom.com
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