Oggi omaggiamo Woody Allen attraverso un famoso ritratto di Andy Warhol, artista con cui condivise un momento magico nella città di New York. Le due W di una New York degli anni 60/70 Woody Allen e Andy Warhol. Entrambi eclettici, nevrotici, curiosi di tutto e innamorati di una città come New York caratterizzata da giovani senza soldi ma ricchi di idee.
Happy Birthday Woody” disse Warhol
Una New York in cui negli anni 70, aspiranti artisti, registi, cantanti, pittori, scrittori potevano incontrarsi, discutere, elaborare progetti. Questi scambi di idee crearono un movimento magico, fecondo e la Grande Mela fu il paese dei balocchi, dove tutto poteva succedere.
Woody e Warhol, Warlhol e Woody arte e provocazione
Andy Warhol ricreò il suo personale salotto creativo nelle Factory, laboratori per artisti e intellettuali dove si lavorava insieme. La porta era sempre aperta per i giovani talenti che avevano possibilità di farsi conoscere, confrontarsi e sperimentare tecniche e linguaggi nuovi.
In queste Factory venivano prodotte, come una catena di montaggio, le ora famose serigrafie di Warhol. Erano talmente tante e talmente in serie che per ripagare i costi elevati della produzione, Andy si butto nel cinema come regista. L’interesse di Warhol era quello di rappresentare “quadri cinematografici”.
Ben diverso fu il motivo che avvicinò Woody Allen al cinema
Woody Allen nasce il 1 dicembre 1935 con il nome di Allan Stewart Konigsbergnel quartiere di Brooklyn a New YorK. All’età di 3 anni la mamma lo portò al cinema e quella diventerà per lui la sua seconda casa.
A 17 anni , in onore del celebre clarinettista jazz cambia il suo nome in Woody Allen e inizia a scrivere battute per i colossi dello spettacolo ed alcuni anni dopo viene assunto nella rete televisiva nazionale. Diviene autore di punta della televisione ma il suo amore è il cinema.
Si avvicina a piccoli passi al cinema, prima come cabarettista, poi nel teatro e solo nel 1965 firma la sua prima candidatura cinematografica con Ciao Pussycat. Il suo stile è raffinato e i suoi film rispecchiano le sue passioni come la letteratura, la filosofia, la psicoanalisi, la musica jazz, il cinema europeo e la sua amata N Y. Allen ha trasferito frustazioni, ossessioni e nevrosi nel cinema facendole diventare arte.
In un intervista disse:
E’ assolutamente evidente che l’arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla televisione.
Televisione, consumi serialità sono le tematiche dell’arte di Andy Warhol
Arte che doveva essere consumata come un qualsiasi altro manufatto commerciale. Arte in cui l’immagine è un prodotto. Non necessariamente si deve riconoscere la mano dell’artista, perchè è l’idea che l’artista ha che lo rende unico e non la sua realizzazione.
La fama e l’unicità di Warhol era cosi forte che tutti gli influenti, famosi personaggi amavano farsi ritrarre da lui, consolidando il proprio status sociale. Lo richiese anche Woody Allen perché troppo importante era possedere un suo quadro. E Warhol li assecondava duplicandoli triplicandoli rendendoli in serie e godibili da tutti., facendoli uscire dai loro mondi dorati.
Warhol e Woody lontani dal mito, vicini alla normalità quotidiana dell’America, della caotica frenetica, dinamica New York. Buon compleanno Woody goditi i tuoi 85 anni nella tua New York magari brindando davanti al quadro di Warhol che ti ritrae con la tua enigmatica smorfia. Brinda alla vita che seppur con complicanze e dolori ti ha reso il genio che sei.
Seguici su facebook
a cura di Chiara Sticca Candellone