Intervistato da Reuters, Daniel Vallverdu (coach di Stan Wawrinka, e in passato di Murray e Del Potro) si è espresso in termini pessimistici circa l’inizio della stagione in Australia, in particolar modo dell’Australian Open. Sostanzialmente il venezuelano ha dichiarato che se il governo di Victoria (e quindi gli organizzatori dello Slam aussie) non dovesse garantire ai giocatori di allenarsi durante la quarantena, allora molti tennisti sarebbero costretti a saltare il torneo di Melbourne. Questi ultimi secondo Vallverdu:
“Non sarebbero in grado di stare seduti in una stanza d’albergo per due settimane e poi iniziare e giocare cinque set in un Grande Slam. È semplicemente impossibile fisicamente, il rischio di infortunio è troppo alto. L’unico modo in cui i giocatori andranno in Australia è se potranno allenarsi pienamente durante quelle due settimane“.
Vallverdu ha inoltre detto che Tennis Australia aveva rassicurato i giocatori circa la possibilità di allenarsi nel periodo di quarantena, ma niente è stato confermato. A cercare di rassicurare gli animi ci ha pensato Craig Tiley, presidente di Tennis Australia, nonché direttore dell’Australian Open. Attraverso un comunicato rilasciato attraverso i suoi canali social, Tiley ha dichiarato di essere «fiduciosi che saremo in grado di definire i dettagli per l’Australian Open 2021 molto presto».
Tuttavia, come sottolinea lo stesso Tiley, tanto dipende dallo Stato di Victoria (in cui non ci sono più casi positivi da un mese) e sulle decisioni che prenderà sull’arrivo degli atleti e la quarantena che dovranno affrontare. Intanto, andando contro il volere di Tiley, il premier dello Stato australiano, Dan Andrews, aveva chiuso alla possibilità di far arrivare i giocatori già a dicembre, preferendo che questi arrivassero a gennaio, rendendo impossibile prendere parte ad eventi che si tenessero prima del 18 gennaio, data presunta dell’inizio dell’Australian Open.