La Giornata mondiale del volontariato ricorre anche quest’anno il 5 dicembre. Per l’occasione, Save the Children ha creato una nuova community nazionale. Si tratta infatti di una rete di studenti universitari che accompagneranno i bambini e ragazzi tra i 9 e i 16 anni colpiti dall’emergenza educativa. È dunque un’iniziativa concreta, qualificata, gratuita e resa su misura per bambine, bambini e adolescenti. L’iniziativa è sostenuta dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS).
Il progetto si chiama Volontari per l’educazione. È stato poi creato in collaborazione con EasLab, un’associazione di promozione sociale che si occupa di interventi nell’ambito dell’educazione in collaborazione con scuole, famiglie e territorio. Lanciato alla vigilia della Giornata mondiale del volontariato, il nuovo progetto dell’organizzazione ha riscosso in pochi giorni grande successo. Infatti, sono arrivate 300 adesioni da parte di studenti universitari, da più di 70 città in tutte le ragioni d’Italia.
Il programma della Giornata mondiale del volontariato
I volontari riceveranno una formazione specifica a partire da gennaio 2021, con l’assistenza di educatori professionali. Dopodiché, si occuperanno di seguire settimanalmente bambini e ragazzi in modalità on-line individuale o a piccoli gruppi. Il tutto sulla base delle loro competenze e delle esigenze specifiche di recupero dei beneficiari individuati in collaborazione con le scuole, che ancora faticano a familiarizzare con la famosa DAD (didattica a distanza).
Infatti, è proprio la collaborazione con le scuole il cuore di questo progetto. I volontari opereranno in rete sia con le famiglie che con le scuole. Il loro impegno nell’affiancamento allo studio sarà costantemente supervisionato da una équipe centrale di educatori professionali. Così, i bambini e gli adolescenti che parteciperanno al progetto riceveranno, se ne sono sprovvisti, tablet e connessioni. Questo è fondamentale per seguire la didattica a distanza che ancora oggi esclude moltissimi ragazzi.
a cura di Marianna Soru
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