Dal 2009 è online il sito ufficiale del 1522, la helpline per le donne vittime di violenza e stalking. Promosso dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, è accessibile in 4 lingue oltre l’italiano e oltre ad una parte informativa sul servizio presenta contributi legislativi, statistici, e un’area di comunicazione dedicata ai centri antiviolenza accreditati. Le vittime di violenza possono quindi ricevere aiuto sia telefonando che consultando il sito. La novità però è che da qualche tempo è disponibile anche “App1522“, l’app che rende possibile la comunicazione diretta con le operatrici dei centri antiviolenza anche via chat.

L’importanza della diffusione delle informazioni sull’app anti violenza

Durante il primo lockdown, a Marzo 2020, la deputata Anna Bilotti ha rilanciato quest’iniziativa comunicando l’attivazione dell’app. A seguito dell’emergenza coronavirus, molte donne si sono trovate costrette a convivere con i loro maltrattanti. Secondo la deputata, la diffusione capillare delle informazioni su questa app è (e soprattutto era in quel periodo) di massima importanza considerato l’aumento delle segnalazioni alle associazioni anti violenza e la maggiore difficoltà delle vittime di contattare i centri di violenza in quanto bloccate in casa con i maltrattanti. L’app può, in questi casi, essere uno strumento prezioso che permette di rivolgersi al numero verde senza la necessità di parlare e senza correre il rischio di essere ascoltate.

Noi di Brave Girls, da sempre dalla parte delle donne, non potevamo non dare il nostro contributo alla diffusione della notizia.

Home page di “App1522”

Cosa troverai in “App1522”

L’app è scaricabile su Play Store ed Apple Store, nella Home Page appaiono chiaramente le 4 funzionalità dell’app stessa:

  • la possibilità di effettuare una chiamata ad un’operatrice di uno dei centri anti violenza convenzionati, sapendo che la lista dei centri contenuta nell’app è quella più aggiornata;
  • il poter iniziare una chat con un’operatrice di uno di questi centri, senza rischiare di farsi sentire dal maltrattante;
  • trasformare il telefono della vittima in un dispositivo di emergenza emettendo luci e suoni che potrebbero distrarre l’aggressore dando il tempo alla vittima di scappare;
  • la lettura di consigli e informazioni utili a chi si dovesse trovare ad essere vittima di violenza.

Contiamo su te che leggi, quindi, per farti portavoce di questa buona notizia. Spesso non sai che la donna con cui parli è vittima di violenza, informala che esiste un’app che può aiutarla e potresti salvarle la vita.

Articolo di : Serena Colucci

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