Finalmente giungono notizie e aggiornamenti rasserenanti dalla Libia: nell’arco di questa mattinata, sono stati liberati i pescatori di Mazara del Vallo, sequestrati e detenuti in Libia.
107 giorni da prigionieri in Libia per i pescatori di Mazara del Vallo
Si tratta dei 18 operatori marittimi provenienti, appunto, dal comune di Mazara del Vallo (distante circa 200 km dalle coste Tunisine) e membri dell’equipaggio degli ormai noti pescherecci: l’Antartide e il Medinea. Gli otto Italiani, i sei Tunisini, i due Senegalesi e i due Indonesiani in questione, sono stati vittime di un sequestro ad opera dei militari del Generale e politico Libico Khalifa Haftar, avvenuto ben 108 giorni fa. Sono state precisamente le milizie della Libyan National Army a privare illecitamente i pescatori della loro libertà, tenendoli prigionieri all’interno di un carcere.
Conte e Di Maio a Bengasi per la scarcerazione dei pescatori
Stamane, il Premier Conte, accompagnato dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, si è recato a Bengasi per concludere le “tappe” della scarcerazione: questa, infatti, è il risultato ottenuto dopo mesi di accordi tra Conte stesso, Di Maio e l’Intelligence. Ora il Ministro degli Affari Esteri scrive sui suoi profili social: “Fra poche ore potranno riabbracciare le proprie famiglie e i propri cari. Grazie all’AISE (servizio segreto per l’estero della Repubblica Italiana) e a tutto il corpo diplomatico che hanno lavorato per riportarli a casa. Il Governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. Questo è ciò che io e il Presidente Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi“.
Le dichiarazione del sindaco di Mazara del Vallo
Il Sindaco di Mazara del Vallo dice: “I nostri marittimi sono a bordo dei motopesca e aspettano l’ok per togliere le cime e fare rotta verso casa”. Ringrazia inoltre calorosamente il Governo e i giornalisti aggiungendo: “Hanno tenuto alto il livello di attenzione”. Anche Marco Marrone, armatore dell’imbarcazione Medinea, commenta la vicenda; Marrone ammette di aver pianto appena appresa la notizia comunicata dal nostro Presidente del Consiglio dei Ministri e successivamente confermata da Luigi Di Maio. I familiari delle vittime del sequestro, oltre all’intera comunità, attendono ansiosamente il loro rientro in Italia, per poterli abbracciare dopo questo lungo incubo durato mesi.
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Enrica Valentini