Appassionati di balletto, ballerini, curiosi: quanti di voi conoscono la danza? Ma ovviamente tutti. Quanti, però, conoscono la storia della danza e del balletto? In questa nuova puntata di Passi di danza, parleremo della storia di un’arte antichissima. Infatti, la danza è espressione artistica sin dalla notte dei tempi. Anche se generalmente è stata sempre relegata a “sorella minore” della musica, ha acquisito il suo vero valore solo a partire dal XX secolo. Non è facile riassumere tutta la storia, ma scopriamo insieme i punti salienti di questo bellissimo percorso.
Come dicevamo, già dall’antichità il ballo assumeva forme di riti sacri e propiziatori, nonché celebrativi. Ma sarà nel periodo dell’Antica Grecia che cominceranno a prendere forma le prime danze con vere e proprie coreografie. Infatti, l’importanza del teatro per la società dell’epoca rifletteva anche il bisogno di creare strutture coreografiche importanti per ogni rappresentazione. O ancora, danze religiose, profane o guerriere.
La storia della danza nel Rinascimento e nell’età moderna
Nel Medioevo invece, la danza assume significati religiosi, sempre mantenendo il rigore pudico tipico di questa particolare età storica. Ricordiamo in particolare modo il giullare, che si esibiva in una danza di intrattenimento. Nel Rinascimento invece, si sviluppa, nelle corti italiane, una forma di ballo che prevedeva schemi e passi ben precisi. La differenza stava nel fatto che, anche se le forme di danza erano uguali, i nobili assumevano l’atteggiamento distinto tipico della loro estrazione sociale. Seicento e Settecento invece, vedono la nascita delle prima compagnie, soprattutto in Francia ai tempi di Re Sole.
Infatti nel 1661 viene istituita l’Acadèmie Royale de Musique prima e l’Acadèmie Royale de Danse poi. Grazie alla sua istituzione, prende vita l’insegnamento accademico come lo conosciamo, ed è per questo che i nomi dei passi sono tutti in francese. Successivamente, nel Settecento si distinguerà danza di teatro e danza di corte: la differenza stava nella struttura dello spazio scenico.
Il balletto nell’Ottocento e Novecento
Il Romanticismo caratterizza e influenza anche l’ambito del balletto: nasce infatti il Balletto romantico, non diverso da quello che conosciamo oggi. È nel 1832 che viene messa in scena per la prima volta La Sylphide all’Opéra di Parigi. Protagonista in scena è Maria Taglioni, figlia del coreografo Filippo. Per la prima volta una ballerina va in scena con il classico tutù e punte. Nel Novecento poi, con l’avvento dei Ballets Russes, nascono i diversi stili e approcci che conosciamo tutt’ora e che vengono insegnati nelle Accademie, come il metodo Vaganova.
Da lì in poi, i balletti hanno visto un periodo d’oro, che continua tutt’oggi. Dopo La Sylphide, ci sarà l’avvento di capolavori come Giselle e Coppelia, ma anche Lo Schiaccianoci e Il Lago dei Cigni. Come abbiamo detto, è difficile racchiudere in poche righe una storia così antica e complessa. Nel prossimo appuntamento di Passi di danza, riprenderemo proprio dal Novecento e dai vari metodi di insegnamento. Non mancate!
Marianna Soru
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