Pierferdinando Casini, intervenendo a Palazzo Madama dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, ha annunciato il suo voto favorevole esprimendo anche il suo rispetto per il governo e per gli sforzi onesti e leali che ha messo in campo nell’affrontare la pandemia.
Inoltre, Casini ha anche aggiunto che le parole da lui udite “sono state parole di verità, ammettendo che ci sono state cose che potevano essere fatte in modo migliore e diverso. Ma credo che nessuno possa avere il pregio della infallibilità davanti a questo dramma”. Si è però detto preoccupato per il trionfalismo di coloro che si accontentano della conta dei voti ma dimenticano le ragioni della politica.
Sul fatto che Italia viva abbia aperto la crisi, ha sottolineato che, seppur condotta in modo sbagliato e frettoloso, non era comunque inaspettata perché da mesi si sapeva che vi era dissenso all’interno della maggioranza. Casini ha precisato che “ci si è dilungati su una crisi che andava affrontata con risolutezza. Oggi tutto è coperto dalla soddisfazione di fondo di un anti renzismo che diventa una specie di auto compiacimento. Dobbiamo capire invece se il governo ne esce più forte o più debole. Non so se prenderemo 161 voti, 158 o 150. Il problema sono i sentimenti del Paese e la necessità che questo governo allarghi la base di condivisione”.
Rivolgendosi al premier Giuseppe Conte si è detto certo che verrà recuperato il discorso con chi ha diviso, sottolineando che “andando avanti zoppicando e magari appellandoci solo ai numeri, faremmo un favore alle forze sovraniste, perché il nostro rapporto con il paese sarà indebolito”. Il riavvicinamento potrebbe essere possibile proprio grazie al voto di astensione da parte di Italia viva che permetterebbe quindi di avere una certa tranquillità. Pur sapendo che cercare di riallacciare con chi ha diviso è difficile, Casini si è rivolto al ministro Dario Franceschini, con il quale ha tenuto a dire di aver condiviso tanto, ricordandogli che fare le cose in fretta non aiuta e che le scelte si rivelano sempre dannose quando in politica si fa prevalere il risentimento.
Anche Mario Monti ha reso noto che darà il suo voto di fiducia sottolineando come le considerazioni tenute dal premier Conte lo abbiano indotto a un orientamento positivo. Il senatore, in dichiarazione di voto in Senato, ha così precisato: “Le annuncio oggi il mio voto di fiducia nel modo che mi è proprio, non le porto voti se non il mio e il mio è come sempre libero e condizionato a quelli che saranno i provvedimenti e se corrisponderanno alle mie convinzioni. Se cosi sarà non solo appoggerò ma mi adopererò anche presso l’opinione pubblica, anche internazionale per sostenere ciò che verrà fatto”.
Riccardo Nencini, il senatore del gruppo Psi-Italia viva, nel corso della discussione generale a Palazzo Madama, dopo aver sottolineato che la crisi di governo è stata formalizzata pochi giorni fa da un azzardo non condiviso da lui, ha ricordato che in questi mesi hanno sostenuto il governo Conte da apolidi, senza farne parte e senza essere stati invitati agli incontri dove venivano prese decisioni importanti, ed esprimendo il loro dissenso quando non erano in accordo. Nencini, ha poi annunciato che, una volta approvato lo scostamento di bilancio, che voteranno, si augura che il presidente del Consiglio convochi velocemente le forze europeiste che accoglieranno il suo appello.