Amadeus, il conduttore e direttore artistico di Sanremo 2021, fa il punto della situazione dopo le polemiche dei giorni scorsi: ‘Un festival in sicurezza, ma non solo uno spettacolo televisivo’. Lo showman non vuole che questo Sanremo passi alla storia solo come il Festival del covid. Ecco tutte le dichiarazioni di Amadeus rilasciate al Corriere della Sera.
Amadeus risponde alle polemiche
Amadeus risponde alle polemiche scoppiate negli ultimi giorni sulle modalità di Sanremo 2021. Lo showman lo ha fatto concedendo un’intervista a Renato Franco per il Corriere della Sera. Riguardo l'”eccezione” al Dpcm attualmente in vigore, che renderebbe libero l’Ariston di operare, a differenza di tutte le altre sale sul territorio nazionale, il direttore artistico e conduttore del Festival ha spiegato:
“(…) Da parte mia c’è grande sostegno a tutto il mondo dello spettacolo dove c’è gente disoccupata che non lavora da quasi un anno. Penso che con le dovute accortezze, i distanziamenti e i numeri ridotti, teatri e cinema dovrebbero riaprire. Nel caso di Sanremo però parliamo di uno studio televisivo, come succede per tanti altri programmi”
Amadeus: “Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea”
Considerare l’Ariston uno studio televisivo implicherebbe rendere il festival uno spettacolo solo televisivo? Amadeus, più avanti nell’intervista, dopo aver dichiarato di aver pensato, insieme alla RAI, all’utilizzo di figuranti, “figure contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo nel rispetto del Dpcm. Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea, mentre la galleria sarà ovviamente chiusa. Dobbiamo offrire al pubblico a casa e agli artisti che sono sul palco la possibilità di avere uno spettacolo vero”, e di essere costantemente in contatto con FIMI, PMI e AFI, che da tempo richiedono un protocollo sanitario per la sicurezza di artisti e maestranze, risponde:
“Il Festival blindato non serve a niente, non è uno spettacolo televisivo, passerebbe alla storia per il Sanremo del Covid, per il Sanremo della desolazione. Intorno al Festival da 70anni a oggi è sempre stato costruito uno spettacolo”
Sanremo 2021 non può essere rinviato alla tarda primavera
Amadeus ha spiegato di non essere disposto a prendere in considerazione l’ipotesi di rinviare il Festival alla tarda primavera:
“Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il Festivalbar. E poi chi ci dice che a maggio avremo lasciato le mascherine e potremo abbracciarci tranquillamente? Se così fosse firmerei subito, ma a maggio probabilmente saremo più o meno nella stessa situazione. Quindi spostarlo per trovarsi con gli stessi problemi non avrebbe senso. Chiarisco una cosa: non vorrei che sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi. Lo devo volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022”.
A cura di Valeria Salamone
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