Se Freddie Mercury fosse una canzone sarebbe di sicuro la sua Don’t Stop Me Now, che usciva il 26 gennaio 1979. Il brano è adrenalina pura, un’esplosione di energia e descrive perfettamente il periodo di eccessi e l’immensa vitalità di Freddie Mercury, giovane, pieno di energia, grinta e voglia di divorarsi il mondo, vivendo la sua vita nel migliore dei modi e godendosi ogni attimo.
Questo brano si può definire addirittura autobiografico per come descrive la pura essenza di Freddie. Mette di buonumore chiunque lo ascolti, e diventa inarrestabile la voglia di danzare sulle sue note, lasciandosi andare fino ad evadere dalla vita di tutti i giorni. Sembra anche un po’ l’effetto che il cantante suscita sul suo pubblico, che durante i concerti sembra essere come ipnotizzato da questa figura così magnetica, al punto da non riuscire a smettere di cantare e danzare su ogni suo brano.
Don’t Stop Me Now, il brano della felicità
Esistono canzoni che riescono a dare la carica a chi le ascolta. Certament Don’t Stop Me Now dei Queen, come acennato precedentemente è proprio una di queste. Secondo uno studio scientifico condotto dal neuroscienziato cognitivo dell’Università di Groningen in Olanda, Jacob Jolij, questo celebre brano è la canzone più incoraggiante del mondo. Il dottore ha stilato una vera e propria classifica delle canzoni che sono in grado di avere un impatto positivo sull’umore di chi le ascolta e per farlo si è servito di una formula matematica ben precisa che è la seguente: Rating = 60 + (0.00165 * BPM – 120)^2 + (4.376 * Major) + 0.78 * nChords – (Major * nChords)
Questa formula in realtà misura il rapporto tra diversi fattori. Si tratta dei battiti al minuto, la scala e i diversi accordi con i quali è stato composto il brano. Secondo Jolij sono proprio questi i fattori chiave che distinguono quelle che lui ha definito le “feel-good song” da tutte le altre. Elementi ai quali ovviamente si aggiunge anche la parte lirica che riguarda il testo. “Quella delle canzoni che hanno un effetto confortante su chi le ascolta è in realtà una questione molto personale – ha spiegato il neuroscienziato. La musica è intimamente connessa con i ricordi e le emozioni; queste associazioni determinano in maniera molto marcata se una canzone è in grado di metterti di buon umore oppure no”.
La canzone del buon umore
Secondo lo scienziato, ci sono dunque dei fattori che chi compone musica dovrebbe tenere in considerazione se vuole creare una “canzone del buon umore”. “Si tratta del tono lirico, della tonalità musicale e del tempo. Le canzoni natalizie, ad esempio, evocano in noi ricordi felici. Questo grazie a una tonalità maggiore che suona allegra alle nostre orecchie e suscita qualcosa che associamo alla fiducia e alla sicurezza. Un tempo più veloce d 150 battiti al minuto, invece, seppur inconsciamente, ci trasmette un senso di energia; combinando insieme questi tre ingredienti si ottiene la formula per la perfetta ‘feel-good song’”.
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Ilaria Cipolletta