In questo nuovo appuntamento con la rubrica Passi di danza, ci sposteremo di qualche passo oltre la danza classica. Ci dedicheremo infatti alla scoperta di quali sono i vari stili di danza, quali sono i più moderni. Inoltre, vedremo quali sono i più famosi nel mondo. Parliamo quindi non solo di danza classica, ma di stili più moderni e pop. La danza è di per sé un’arte, e nel corso dei secoli ha subìto moltissime variazioni ed evoluzioni. La più recente è sicuramente la danza contemporanea, ma non solo.
Oltre alla tradizionale danza classica, che dalle sue origini a oggi è profondamente cambiata, esistono tantissimi stili diversi. Ovviamente, alcuni sono ufficialmente riconosciuti, altri sono estremamente giovani; così come alcuni sono legati al teatro o alla cultura di un popolo (come per esempio la Capoeira, o le danze tradizionali).
Vari stili di danza: la danza moderna e contemporanea
La danza considerata moderna è nata come sviluppo della danza classica, più o meno alla fine del XIX secolo. Infatti, nel periodo in cui il balletto era ormai tradizione solida, si ritenevano gli schemi della danza classica troppo rigidi e costruiti. Le tre pioniere del nuovo genere furono le grandissime ballerine Isadora Duncan, Marie Louise Fuller e Ruth St Denis. Successivamente, contribuirono anche Martha Graham e Doris Humphrey.
Si definisce moderna proprio perché in contrapposizione con la classica, anche nei termini. Infatti, la danza moderna accetta il corpo così com’è, e ne predilige le linee morbide e naturali anche nei movimenti. Troviamo una grande differenza anche nello sfarzo dei costumi, che vengono completamente eliminati, e nella mancanza del corpo di ballo, preferendo gli assoli. Inoltre, nella danza moderna la coreografia non sempre segue la musica ma a volte è addirittura assente, lasciando il ballerino libero di esprimersi.
Ulteriore sviluppo di questa forma di ribellione lo troviamo nella danza contemporanea. Si tratta infatti di uno stile completamente rivoluzionario, che è pura espressione artistica. Nasce in Europa e negli Stati Uniti subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando Doris Humphrey nel suo libro The art of making dances, porta i concetti di rivoluzione di spazio e coreografia che sono pionieri del genere. La danza contemporanea poi si fonde con le prime rivoluzioni artistiche, sia con l’introduzione della recitazione a cui è strettamente legata, sia con l’improvvisazione.
Negli anni ’50 i primi happening sbarcano negli USA: i ballerini si incontravano per sessioni di danza e recitazione improvvisata. Negli anni ’70 poi, fu Steve Paxton a creare la contact improvisation, dove ogni ballerino aveva un punto di contatto con un altro, creando un movimento unico. In Europa invece si sviluppa una maggiore attenzione alla drammatizzazione, come insegna la grande Pina Bausch.
Street style: danza hip hop e break dance
Una delle tantissime evoluzioni della danza poi la troviamo nello stile hip hop e nella break dance. Lo street style nasce infatti nelle strade del Bronx di New York. Questo stile, anti conformista e soprattutto non accademico, si fa largo nel 1975 grazie a un gruppo di giovani afro americani, influenzati dagli stili di Dj Kool Herc. Le mosse spettacolari e acrobatiche, unite a un costume ben preciso, hanno portato presto la break dance, nata come B-boying, a diventare un vero e proprio marchio distintivo di una generazione e di una cultura intera.
Anche in Italia nasce nel 1997 la cosiddetta danza urbana. Legato alla strada, quindi all’architettura e allo spazio pubblico, questo stile è la versione nostrana dell’hip hop americano. La sua massima forma di espressione è il Festival Danza Urbana, che si svolge a Bologna nel mese di settembre. In questa occasione, si fanno conoscere tutti quegli eventi performativi che non possono avvenire in teatro.
Chiaramente, come abbiamo detto, gli stili di danza sono infiniti e in ogni parte del mondo. Questi sono solo alcuni tra i più famosi che hanno seguito l’evoluzione della danza. Infatti, così come per l’arte e il teatro, i rigidi schemi delle opere tradizionali e classiche cadono, e permettono agli artisti di esprimersi in maniera libera e senza regole fisse.
Marianna Soru
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