La bellissima Natalie Portman, attrice di fama mondiale, ha iniziato la sua carriera giovanissima. In quegli anni, ha confessato di essersi sentita spesso “sessualizzata” a causa degli atteggiamenti degli uomini con cui si è trovata a lavorare. Solo uno – ha rivelato l’attrice – non si è comportato in modo scorretto e “schifoso” nei suoi confronti.
Natalie Portman era solo una ragazzina quando ha iniziato a farsi strada nel mondo del cinema. Un mondo all’apparenza luminoso, spensierato e colorato, ma molte volte insidioso e compromettente nei suoi retroscena. Ne è la prova proprio l’attrice premio Oscar, oggi 39enne, la quale ha raccontato la sua esperienza nel podcast di Dax Shepard, Armchair Expert.
Ero consapevole di essere ritratta sullo schermo come una sorta di Lolita. Ma credo che quella sessualizzazione abbia condizionato il mio modo di vivere il sesso. Mi ha resa più fragile, spaventata, mi ha portata a fare di tutto per sentirmi più sicura. Il mio atteggiamento è diventato: “Sono una ragazza seria, mi devi rispettare”. Oppure: “Sono una tipa intelligente, non mi devi guardare in quel modo”.
Ha poi aggiunto:
Moltissime persone pensavano che io fossi una ragazzina seria e bacchettona. Ho capito solo dopo che era il mio modo per difendermi, per farmi rispettare, per non sentirmi un oggetto sessuale. Quando ero adolescente, dicevo: “Non voglio fare nessuna scena di sesso in un film”. Sceglievo ruoli per niente sexy, avevo paura che gli altri continuassero a percepirmi in quel modo.
Natalie Portman: “Lui mi considerava un essere umano”
L’attrice ha però recentemente rivelato, che solo un uomo più maturo di lei non è stato “schifoso” e irrispettoso nei suoi confronti, quando da giovanissima si è ritrovata a lavorare con lui.
Si tratta di Mike Nichols, il regista de “Il laureato”. Natalie Portman lavorò con lui nel 2004 in “Closer”, per il quale ottenne una nomination agli Oscar come miglior attrice non protagonista e, tre anni prima – all’età di 19 anni – nella pièce “Il gabbiano” di Anton Čechov, andata in scena a Central Park. In quell’occasione, l’attrice ha recitato a fianco di grandissimi attori quali Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman e Kevin Kline.
È stato l’unico uomo più vecchio incontrato in questo ambiente che non ha messo niente di “schifoso” nella relazione con me. Credo fosse un vero femminista. Non c’era nient’altro, nel modo in cui ti guardava, se non il considerarti un essere umano interessante, creativo, di talento. È un tratto molto raro, soprattutto nei registi della sua generazione. Si rifiutava di vedere il mio culo nudo anche più di mio padre! Quello che ha fatto con me… be’, spero di poterlo fare io con qualcun altro. È stato davvero una guida.
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