Lui e lei di Francesco Guccini è la traccia contenuta nell’album Due Anni Dopo, pubblicato nel gennaio del 1970. In occasione di San Valentino, un testo sulla storia d’amore fra due giovani che, successivamente, si dissolve nella consuetudine monotona di tante altre relazioni.
Lui e Lei, Guccini: il rigoglio dell’amore giovanile e il passaggio alla consuetudine
Un rigoglioso amore giovanile colmo di passione e inebriante come ogni relazione al suo inizio: Lui e Lei di Guccini affronta un aspetto probabilmente più amaro dell’amore, ma inevitabilmente, presente. E’ un brano sullo sviluppo di un sentimento fra due giovani: i primi tempi, sconfiggono la quotidianità del rapporto ma, successivamente, quella vita di coppia fatta di complicità così agognata e apparentemente perfetta, finisce per perdere il suo aspetto più puro e poetico. La monotonia sta in agguato al sentimento, ed è la noia ad inglobare una relazione ormai percepita come statica. L’idea centrale del brano è proprio racchiusa nella consuetudine delle azioni:
”Ed ogni giorno ormai sentirsi raccontare la storia conosciuta,
La frase risaputa, la propria morta vita”.
Un testo poco noto di Francesco Guccini, più che mai attuale: una trama tanto semplice quanto diretta e realista. Lui e lei, due soggetti che non hanno un nome ben preciso: un titolo generalista perché chiunque possa rispecchiarsi in un rapporto consolidato ma, ormai, ingrigito da una routine che annega la giovialità dell’affetto iniziale. Ci si incontra, si passeggia e si litiga. Una scena che, seppur accompagnata dalla una melodia dolce e malinconica, emana quasi un concetto propendente al tedio.
Il silenzio assordante dell’abitudine
Un rapporto un tempo dinamico, energico e intraprendente è ora passivo, indolente, incrostato in una bolla di abitudine e abulia. Nonostante tutto, in Lui e lei, Guccini sottolinea anche uno stato di sospensione relazionale. La reiterazione dei comportamenti monotoni della coppia, lascia spazio a rari momenti in cui si riscoprono i dettagli; i due giovani, con stupore, riescono ancora a meravigliarsi nel quotidiano per quei piccoli piaceri perduti: leggere i poeti che nessuno leggerà mai, dice il Maestrone.
Leggere un giornale, avviandosi per l’usuale viale che li riporta a casa. E i litigi imprescindibili nella routine di una relazione che, in questo caso, potrebbero assumere una diversa accezione: l’importanza dello sfogo, l’unico modo per svuotarsi dalla prigionia di una noia ormai conclamata. E i silenzi, lunghi e tesi che susseguono una litigata. La loro vita di coppia è ormai cullata da un mutismo pensieroso e un silenzio quasi assordante:
“riempire di pensieri lunghe pause piene d’ira, mentre il vuoto del silenzio li accompagna”.
Monotonia del quotidiano: l’amore ideale smitizzato, necessario e realistico
L’amore ideale e romantico, è sicuramente quello più agognato e sperato, tuttavia, non quello reale di ogni giorno. Il tema dell’amore nella poetica del Maestrone è spesso presente, seppur, in una veste ironica e realista; in Lui e lei Guccini sgretola quello che, nell’immaginario comune, è l’amore per eccellenza. Erroneamente, si attribuiscono al tema dell’amore componenti idealistiche che, in Lui e Lei Guccini demistifica e desacralizza; la passione struggente è destinata a divenire abitudine.
L’alto idealismo è quindi abbattuto da una constatazione universale: ogni sentimento inizialmente vivo sarà investito, nell’inesorabile scorrere del tempo, dalla monotonia quotidiana. Tutto si riduce a un lento ingrigirsi delle passioni dalle quali è difficile sottrarsi o fuggire. Tuttavia, agli occhi dell’autore, questa routine che ingloba le coppie è un passaggio necessario: è reale e non ci si può nascondere dall’ammettere la sua esistenza, perché è vera ed esiste come il più puro dei sentimenti iniziali.
Lui e lei, Guccini: parallelismi con ”La canzone dei vecchi amanti”
Un parallelismo, forse azzardato, ma con delle similitudini evidenti: i giovani del brano Lui e Lei di Guccini e il loro amore consumato dalla passività, sono il riflesso de La canzone dei vecchi amanti di Jacques Brel. Nella canzone interpretata da Battiato, si parla di disamore e di una noia insidiosa che, nel tempo, ha fatto capolino nella coppia, squarciando persino la loro focosa e struggente passione. Qui il testo è un inno tacito all’importanza del mistero e dello stimolo vicendevole: si elenca la freddezza di lei e la poca brama di conquista di lui, ormai naufragata. C’è una conoscenza intima e intellettuale dei due vecchi amanti, ormai consunta, a differenza dei giovani protagonisti del testo gucciniano. Una strofa è indicativa:
”Il tempo passa e ci scoraggia
Tormenti sulla nostra via
Ma dimmi, c’è peggior insidia
Che amarsi con monotonia”.
Anche qui la triade tempo, amore e monotonia è ricalcata nella sua accezione di normalità: ovvero un passaggio obbligatorio in un legame amoroso, in quanto la vita e i rapporti, non sono ideali ma reali. L ‘insidia del tedio non solo è accettata ma è anche vinta: la mancanza dei misteri, la diversità e il tempo trascorso non hanno intaccato il sentimento amoroso, lo hanno solo reso più cosciente di quanto sia umano. Un verso della canzone recita ”siamo invecchiati senza diventare adulti”; probabilmente, è questo il segreto per sconfiggere la monotonia: mantenere la purezza d’animo di un bambino capace di meraviglia, nonostante l’avanzare del tempo. Seppur diversificati, i messaggi di entrambi i testi mirano a sottolineare come la monotonia di un rapporto non ne determini la fine: piuttosto, esalti la genuinità di un sentimento realistico e non propinato e idealizzato come felice a prescindere.
Stella Grillo
Foto in copertina: Lui e Lei di Guccini – Photo Credits: lacooltura.com