Benvenute e benvenuti su CoffeeNSupes, la rubrica sui supereroi da leggere in pausa caffè!
Tazzina alla mano, vi accompagnerò in un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta dei film sui supereroi più e meno conosciuti fino a spingerci nelle profondità della psicologia, filosofia e sociologia nascosta tra le righe degli affascinanti eroi e villain moderni.
In questo appuntamento parleremo di Steve Rogers prendendo spunto dal film Capitan America – Il primo Vendicatore e inizieremo ad indagare la struttura di uno dei supereroi Marvel più amati dal pubblico. Ma prima, rewind: nelle puntate precedenti abbiamo introdotto Hulk e abbiamo visto lo sviluppo di Tony Stark da ex prigioniero di guerra e supereroe. Ora, zuccherate i caffè e allacciate i mantelli…
Nerds, assemble!
Capitan America, un eroe nazionale
Capitan America, il super soldato guidato dai valori di libertà e patriottismo, comparve per la prima volta nel 1941 in piena Seconda Guerra Mondiale. Mentre il mondo piangeva le vittime del conflitto più brutale della storia, Joe Simon e Jack Kirby, illustratori di fumetti, decisero che ancora una volta l’arte sarebbe potuta essere usata per più del semplice intrattenimento. Ecco quindi che con scopi dichiaratamente propagandistici, come d’altronde anche la Germania nazista e molte altre nazioni stavano facendo in quel momento, venne creato un soldato rappresentativo dei valori americani.
Simon e Kirby, disgustati dalla politica liberticida di Hitler, si ispirarono alla sua riconosciuta ossessione per il misticismo. Solo qualche anno prima, infatti, il dittatore aveva marciato su Vienna ed era entrato in possesso della Sacra Lancia. L’arma con cui secondo la tradizione cristiana il soldato Longino trafisse il costato di Gesù e a cui il mito attribuisce poteri magici. Capitan America fece la sua entrata nella storia con un iconico pugno a Hitler e ben presto divenne non solo un simbolo, ma l’eroe di carta che ispirò migliaia di giovani uomini che in quel momento stavano combattendo in Europa.
Ideologia e morale di Steve Rogers
Dal 1941 ad oggi Capitan America ha fatto tanta strada, ed indubbiamente il suo personaggio è mutato nel tempo adattandosi alle nuove epoche ed esigenze di pubblico. Tutt’ora considerato come uno dei più importanti eroi della finzione, non ci si può non domandare cosa sia a renderlo così tanto amato. Nel film Capitan America – Il primo Vendicatore facciamo la conoscenza di uno Steve (Chris Evans) non esattamente al massimo della forma fisica. È gracile, asmatico e piuttosto incline a farsi pestare nei vicoli dai bulli che sono il doppio di lui. Ha un migliore amico, Bucky (Sebastian Stan), e tanta voglia di servire il suo paese nonostante non sia ritenuto fisicamente idoneo.
“Posso continuare tutto il giorno”, dice all’ennesimo spaccone convinto che picchiare qualcuno sia il modo giusto per evidenziare una presunta superiorità. Steve continua a rialzarsi ad ogni colpo ed impugnare il coperchio di un cassonetto come fosse uno scudo. Prima ancora di diventare Capitan America quel ragazzo di Brooklyn era un eroe. Un eroe “di strada” umile, onesto, guidato dai valori di amicizia, giustizia e lealtà. Come gli dice il dottor Erskine (Stanley Tucci), creatore del siero del super soldato, “Il siero amplifica tutto ciò che c’è all’interno. Un uomo forte che ha conosciuto il potere per tutta la vita può perdere il rispetto per quel potere, ma un uomo debole conosce il valore della forza e conosce la compassione”.
Lo scudo d’America
Fin da quel vicolo lo scudo assume una fondamentale importanza nella caratterizzazione del supereroe. “Io non voglio uccidere nessuno. Odio i bulli, da ovunque provengano”, questa frase traduce a parole l’ideologia di Steve. Vuole raddrizzare i torti, riportare giustizia e libertà laddove le persone ne vengono private. E la scelta dello scudo come arma non fa che sottolineare quanto lui voglia proteggere la vita dei più deboli, non necessariamente distruggere quella dei nemici. Se un Iron Man non si fa scrupoli a salvare una vittima uccidendo il carnefice, Capitan America tenterà di proteggere il valore della vita di entrambi. Questo perché, come abbiamo visto, Tony Stark usa l’attacco per difendere, mentre Steve Rogers ha sempre trasformato in arma la difesa.
In una comparazione tra mito e comics, lo scudo di Capitan America potrebbe stare a quello di Achille. Nell’Iliade viene sottolineata l’importanza dell’oggetto per l’eroe acheo, di come esso rappresenti la sua storia e le sue origini. In un simile modo lo scudo di Rogers rispecchia lui stesso, dapprima debole, come il coperchio di un cassonetto, poi di forma simile ad un distintivo quando è costretto a fare l’attore in spettacoli propagandistici. Infine, nel momento in cui entra in azione ed inizia a tratteggiarsi la sua eroicità in guerra, il suo Efesto, qui Howard Stark, gli fa dono dell’arma che lo accompagnerà nelle battaglie a venire. Uno scudo tondo in vibranio, un raro metallico indistruttibile in grado di assorbire le vibrazioni e rilasciarle come energia. Così come Capitan America è in grado di assorbire la violenza e trasformarla in giustizia.
Continua a seguire la rubrica CoffeeNSupes per ripercorrere insieme tutti i film sui supereroi. Ti aspetto giovedì prossimo con un nuovo appuntamento!
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Rubrica a cura di Eleonora Chionni