Benvenute e benvenuti su CoffeeNSupes, la rubrica sui supereroi da leggere in pausa caffè!
Tazzina alla mano, vi accompagnerò in un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta dei film sui supereroi più e meno conosciuti fino a spingerci nelle profondità della psicologia, filosofia e sociologia nascosta tra le righe degli affascinanti eroi e villain moderni.
In questo appuntamento parleremo del film Iron Man e inizieremo ad approfondire uno dei supereroi più amati. Seguiremo la origin story dell’eroe cercando di capire le motivazioni dietro la sua maschera. Ma prima, rewind: nelle puntate precedenti abbiamo introdotto la figura dell’eroe nei secoli, e abbiamo parlato del concetto di senso di responsabilità. Ora, zuccherate i caffè e allacciate i mantelli…
Nerds, assemble!
E Stan Lee creò Iron Man
Nel 1963 nasceva dalla mente di Stan Lee un nuovo personaggio che da lì in poi avrebbe arricchito le storie della Marvel Comics: Iron Man. Il suo alter ego, Tony Stark, è in completa antitesi con tutti i supereroi fino a quel momento creati: un miliardario playboy narcisista a capo di un’azienda che produce armi di distruzione di massa. A descriverlo così questo Iron Man potrebbe sembrare più un villain che un eroe, eppure è tra i supes più amati dai lettori di fumetti e appassionati di cinecomics.
Facciamo un piccolo salto indietro nel tempo. In piena Seconda Guerra Mondiale, la Marvel Comics aveva creato Capitan America, un eroe-simbolo dell’America libera che si opponeva al regime oppressivo nazista. Qualche anno prima, appena prima della guerra, la DC Comics aveva dato vita ai personaggi di Superman e Batman, le due facce della medaglia della giustizia. Negli anni ’60 l’America era impegnata sui fronti della Guerra Fredda e della Guerra in Vietnam, conflitti che hanno segnato irrimediabilmente la nazione in modi diversi. Pur essendo stanca della tensione iniziavano a ribollire visioni politiche e di giustizia diverse. Serviva un eroe in grado di portare in superficie gli interrogativi etici di un’altra fetta di popolazione, un supereroe che rispecchiasse l’altra metà del concetto di giustizia in quel periodo storico.
Back in Black
Nel film del 2008 il Vietnam viene lasciato ai fumetti, nell’ottica di riposizionare cronologicamente gli eventi del supereroe i villain vengono inseriti nel contesto del conflitto in Medio Oriente. Conosciamo Tony Stark sulle note di Back in Black degli ACϟDC, un uomo pieno di sé ma allo stesso tempo amichevole e che scherza volentieri con i militari che lo stanno scortando in zona di guerra, subito dopo aver presentato il suo nuovo prodotto: il missile Jericho. Ecco che improvvisamente ad una battuta spensierata sussegue uno scoppio, Tony si ritrova a lottare per la sua vita, ferito gravemente e catturato dall’organizzazione terroristica.
Il leader nemico lo ricatta dicendogli che lo lascerà andare solo dopo che avrà costruito per lui il letale Jericho. Una stretta di mano tra i due sancisce l’accordo, ma Tony sa bene che quella è una bugia. Aiutato dal prigioniero Yinsen, un fisico che precedentemente gli aveva impiantato nel petto un elettromagnete per tenere le schegge della bomba lontane dal suo cuore, Tony ha in mente di costruire un’armatura in grado di farli evadere.
La prova che Tony Stark ha un cuore
Tony non si rifiuta di costruire il Jericho per i terroristi perché il leader lo avrebbe comunque ucciso. È questo il primo turning point che lo condurrà a diventare Iron Man. Nel vedere le sue armi accatastate nell’accampamento dei terroristi, pronte per essere usate contro i militari americani proprio come appena accaduto, Tony ha una sorta di epifania che gli fa comprendere come le sue invenzioni stiano in realtà peggiorando il conflitto. Non sta aiutando i giovani militari connazionali, li sta condannando alla distruzione.
Altro importante tassello nella origin story del supereroe è la morte di Yinsen durante la fuga. “Non sprecare la tua vita”, dice il fisico afgano al miliardario statunitense. Stark non vuole più solo scappare, vuole vendicare la morte del suo amico, vendicare le vite spezzate tanto dai terroristi quanto dalle sue armi. Azzardando, si potrebbe dire che Capitan America sia il primo giustiziere e Iron Man il primo vendicatore dell’MCU.
Io sono Iron Man
In ultimo, la scoperta del doppio gioco e del tradimento da parte del suo mentore Obadiah Stane, in combutta con il leader terrorista che lo aveva preso prigioniero, è la scintilla che fa tornare a battere il cuore di Stark e lo fa diventare a tutti gli effetti Iron Man. L’armatura diventa il suo modo per combattere il PTSD e per ristabilire equilibrio in un mondo che lui stava contribuendo a distruggere. Il suo istinto fortemente narcisista viene rimodellato dal senso di colpa ed insieme si fondono a creare la caratteristica e discutibile reason why che muove il personaggio, un criptico senso di responsabilità che fa di lui il supereroe superumano. Iron Man è la prova che Tony Stark ha un cuore.
Continua a seguire la rubrica CoffeeNSupes per ripercorrere insieme tutti i film sui supereroi. Vi aspetto giovedì prossimo 14 gennaio alle 10:30 con un nuovo appuntamento!
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Rubrica a cura di Eleonora Chionni
