In settimana è stato ufficializzato l’arrivo del rookie David Beckmann in F2: affiancherà il brasiliano Samaia in Charouz. Il salto di categoria prevede un adattamento diverso rispetto alla Formula 3, campionato a cui ha partecipato per due stagioni consecutive, gareggiando prima con ART Grand Prix e poi con la scuderia Trident Motorsport diretta da Maurizio Salvadori. Come si starà preparando in vista di questa nuova avventura?

David Beckmann e la preparazione per il debutto in F2

Nono rookie in griglia e secondo pilota di nazionalità tedesca che prenderà parte a questa nuova stagione della categoria cadetta: ecco come si presenta David Beckmann al suo primo anno in F2. Il giovane classe 2000 arriva da un sesto posto assoluto (139,5 punti) sigillato nello scorso campionato di Formula 3 con il team Trident Motorsport. Risultato notevole, vista la quantità di piloti presenti in pista (trenta contro i venti della Formula 2). Nel corso del 2020, Beckmann è riuscito a conquistare sei podi, tra cui due vittorie ottenute nella Sprint Race di Ungheria e Silverstone, e diverse posizioni in zona punti. Inoltre, si conta un solo ritiro avvenuto in occasione di Gara 2 a Monza.

Charouz Beckmann Samaia
David Beckmann ai tempi della GP3, Monza 2018 – Photo Credit: David Beckmann Twitter

Il 20enne tedesco attualmente è impegnato nella preparazione del suo debutto nella categoria cadetta. Questa volta muoverà i suoi primi passi con la bandiera ceca e non con quella italiana di Trident: sarà infatti a bordo della Charouz accanto al pilota brasiliano classe ’96 Guilherme Samaia. Beckmann ha dichiarato che nei suoi impegni quotidiani rientra senza alcun dubbio l’allenamento fisico, tra pesi e soprattutto cardio, e la guida al simulatore. Un ottimo modo per prepararsi al meglio in vista del primo appuntamento in Bahrain fissato per fine marzo.

Quali sono le difficoltà?

Naturalmente, il passaggio di categoria richiede adattamenti diversi alla monoposto. Infatti, le vetture di Formula 2 e Formula 3 differiscono in modo significativo: l’auto di F3 registra 380 CV e 673 chilogrammi, mentre nel caso della F2 parliamo di 620 CV e 755 chilogrammi (pilota incluso). E’ da tener conto anche la gestione degli pneumatici che, secondo quanto affermato da Beckmann, costituisce la differenza più grande tra le due categorie.

“L’auto di Formula 2 è davvero molto diversa: è molto più pesante e quindi anche più lenta. Inoltre, ha i freni in carbonio e un turbocompressore. In gara si ha un’usura delle gomme significativamente maggiore, quindi bisogna adattarsi al meglio. Sicuramente la gestione delle gomme è la chiave giusta in gara. In F2 si può vedere più spesso come i piloti dalle retrovie arrivino in settima o sesta posizione semplicemente perché hanno guidato con più calma”.

David Beckmann Trident
David Beckmann all’Hungaroring con Trident – Photo Credit: Sebastiaan Rozendaal / Dutch Photo Agency

I nuovi arrivati della categoria cadetta hanno manifestato più o meno tutti lo stesso punto di vista per quanto riguarda l’adattamento alla monoposto, ma non solo. E’ il caso di Matteo Nannini che, in una nostra recente intervista, ha parlato anche del posizionamento per il pit-stop e di come sia stato per lui difficile le prime volte in cui ha dovuto effettuare questa procedura. Un metro più avanti o più indietro cambia tanto.

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Maria Iuliano