Oggi i i ministri della salute Roberto Speranza e degli Affari Regionali Mariastella Gelmini incontreranno i presidenti delle Regioni. Definite dal governo le modifiche da apportare al nuovo Dpcm con il testo definitivo probabilmente pronto domani. Si va verso il lockdown nei weekend con chiusura di bar e locali. Con 250 casi settimanali su 100000 abitanti scatterà la zona rossa.

Il nuovo Dpcm e il lockdown nazionale nei weekend

Il CTS ha evidenziato “il peggioramento della curva epidemiologica e una rapida diffusione delle varianti a maggiore trasmissibilità”. Per questo gli esperti hanno chiesto come aveva già fatto l’Istituto Superiore di Sanità “l’immediato rafforzamento e innalzamento delle misure associate a ciascun “colore” in considerazione della necessità di contrastare la maggior trasmissibilità”. Una situazione che ha spinto il governo Draghi ha decidere per nuove misure introdotte con modifiche al nuovo Dpcm.

L’ipotesi in campo è quella di un lockdown nazionale nei weekend sul modello natalizio. Resta ancora da stabilire se la circolazione avverrà per motivi essenziali come in zona rossa o sarà libera nel comune di appartenenza come in quella arancione. Questa misura restrittiva dovrebbe entrare in vigore nel weekend del 20 e il 21 marzo perchè non è certo se le correzioni al Dpcm arriveranno in tempi tali per partire già da questo fine settimana.

Decise modifiche al nuovo Dpcm
Decise modifiche al nuovo Dpcm, fonte m.calciomercato.com

Bar, ristoranti, cinema e zone rosse

Con lo scattare del lockdown nei weekend resteranno sicuramente chiusi in quei giorni bar e ristoranti per cui sarà consentito solo l’asporto e la consegna a domicilio. Bar e ristoranti insieme ai negozi resteranno chiusi anche in zona rossa che scatterà automaticamente al raggiungimento di 250 contagi settimanali per 100000 abitanti. Qui saranno vietati gli spostamenti se non per motivi di salute, lavoro ed urgenze e si potrà fare sport solo nei dintorni della propria abitazione.

Il lockdown nei fine settimana rende inoltre più difficile la riapertura di cinema e teatri prevista il 27 marzo . Il ministro Franceschini e i suoi tecnici stano comunque pensando ad una riapertura dal lunedì al venerdì come nel caso dei musei. Gli scienziati comunque chiedono misure rafforzate per arrivare a ad un’incidenza di 50 contagi ogni 10000 mila abitanti in modo da garantire “il tracciamento dei casi per identificare le diverse varianti e perseguire la campagna vaccinale rivolta al maggior numero di soggetti possibile nei tempi più rapidi possibili”.

Stefano Delle Cave