Equinozio di Primavera, ovvero, quel momento in cui si chiude definitivamente la stagione invernale inaugurando quella primaverile. Il termine equinozio proviene dal latino aequinoctium che rimanda alla locuzione aequa nox, ovvero ”notte uguale”. Questo periodo, come quello autunnale, è uno dei due momenti dell’anno in cui giorno e notte sono in perfetto equilibrio.
Equinozio di Primavera, cos’è?
Un fenomeno che abbandona la stagione invernale per schiudersi alle ore di luce e al rigoglio della primavera. La caratteristica principale dell’Equinozio di Primavera è che la durata delle ore di luce è la medesima delle ore di buio. Ma da cosa deriva questo equilibrio? Si tratta, essenzialmente, di un momento di rivoluzione della Terra intorno al Sole; quest’ultimo, si trova perpendicolare all’asse di rotazione della Terra. La separazione tra zona illuminata e zona in ombra della Terra passa per i poli; in questo caso, le ore notturne si equivalgono a quelle diurne. Tale fenomeno si verifica solo due volte nell’anno solare, ovvero, in primavera e in autunno. Seppur la data dell’arrivo della stagione primaverile sia fissata il 21 marzo, questo evento astronomico non è fisso: l’Equinozio di Primavera, infatti, può rientrare tra il 19 e il 21 marzo. Quest’anno sarà il 20 marzo 2021, precisamente alle 9.37 (ora italiana).
Perché non possiede un giorno fisso nel calendario?
Il moto di rivoluzione della Terra dura 6 ore, 9 minuti e 10 secondi in più dei 365 giorni segnati dal calendario gregoriano. Per fare in modo di risolvere questo ritardo, si è pensato di inserire un anno bisestile ogni quattro anni. Questa lieve oscillazione temporale è il motivo per cui l’Equinozio di Primavera non rientra, ogni anno, nella data medesima.
Equinozio di Primavera, miti e leggende: la dea Flora e la più antica festa dedicata alla stagione del risveglio
Nella mitologia latina la divinità che presiedeva la primavera era Flora, dal latino flos, floris (fiore). La dea Flora era un’antica divinità la cui funzione consisteva nel regolare lo sbocciare dei fiori. Associata al risveglio primaverile dopo il torpore dovuto dal gelo dell’inverno, la divinità, richiamava alla rinascita, al risveglio e allo sbocciare di nuova vita: il rigoglio della gioventù, le passioni, i sensi amorosi. Caratteristiche della dea erano un temperamento allegro e malizioso. Probabilmente, la dea associata all‘Equinozio di Primavera, deriverebbe dalla divinità etrusca Feronia, associata alla dea greca Chloris. Un’altra leggenda comunemente nota è quella che ricorda la più antica festa di Primavera, risalente a circa 4700 anni fa: Sham el Nessim, letteralmente ”fiutare il vento”.
Tale celebrazione si festeggia in Egitto il lunedì dopo la Pasqua Copta. Sham el Nessim ha vari significati oltre al significato semantico reso con ‘‘annusare il vento”; sham significa ”odore” e el-nessim significa ”vento”. L’etimologia del termine, tuttavia, richiama anche la voce Shamo che, nell’antico Egitto, indicava la stagione legata all’agricoltura simboleggiante la rinascita e la fertilità. Secondo gli annali di Plutarco, gli antichi popoli egizi offrivano pesce salato e verdure alle divinità. Tutt’ora la festività si celebra seguendo gli antichi riti: durante il giorno di Sham el Nessem strade e prati della città sono colme di gente e colori per godere della nuova aria primaverile che rinforza chi la respira.
Miti Celti e Cristianesimo
Per festeggiare l’Equinozio di Primavera e, quindi, il sopraggiungere del clima mite e luminoso della bella stagione, i Celti festeggiavamo Beltaine, letteralmente ”fuoco luminoso”: una festa dedicata al dio della luce. I riti di questo cerimoniale si svolgevano attorno al bagliore di grandi falò, simbolo propiziatorio di vitalità, gioia e fortuna. I giovani erano soliti passare al di sopra nella speranza che la fortuna potesse consentire loro di ricercare una sposa o uno sposo idoneo. I viaggiatori, invece, attuavano il rito per far sì che il loro prossimo viaggio fosse sicuro. Tale celebrazione rappresentava anche un rituale propiziatorio per la fecondità della terra. L’Equinozio di Primavera era nominato Albar Eiler, ovvero, Luce della Terra. Con questa espressione, ci si riferiva al fatto che il Sole in questo periodo preciso, si trovava al di sopra dell’Equatore celeste: una zona astronomica chiamata, anticamente, Terra Emersa che andava a contrapporsi alla zona delle Acque Inferiori. Se le popolazioni pagane festeggiavano la luce, i cattolici celebravano la Pasqua: in ambedue le festività il tema predominate era la rinascita, il risveglio: quello della natura e della sfera spirituale.
Stella Grillo
Foto in copertina: Equinozio di Primavera – Photo Credits:.faidateingiardino.com