Il presidente Mattarella ha omaggiato Dante Alighieri a 700 anni dalla sua morte. Il capo dello Stato ha celebrato questo anniversario in un’intervista sul Corriere della Sera. Qui ha parlato dell’universalità del sommo poeta e della capacità di trascendere il suo tempo con i suoi insegnamenti
Di Dante Alighieri “va sottolineata la sua capacità di trascendere il suo tempo e di fornire indicazioni e insegnamenti validi per sempre”. Queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella rilasciate in un’intervista al Corriere della Sera. Qui Mattarella ha voluto omaggiare il grande poeta a 700 anni dalla sua morte. “La bellezza e l’universalità di Dante” per il capo dello Stato sta nella “particolare attitudine di penetrare nel profondo nell’animo umano, descrivendone in modo coinvolgente moti, sentimenti, emozioni”.
Il presidente Mattarella e la Divina Commedia di Dante Alighieri
La Divina Commedia di Dante Alighieri, fa sapere Mattarella, “ci attrae” e “ci interroga ancora oggi perchè ci parla di noi”. Il sommo poeta per questo è un “punto di riferimento e di ispirazione per generazioni di italiani a prescindere dalle specifiche situazioni di secoli ed epoche differenti”. Il presidente della Repubblica non è però convinto del “tentativo di attualizzare personaggi ed epoche storiche diverse” . Eviterebbe infatti di paragonare l’Italia di oggi, con problematiche nate in tempi più recenti di quelli dell’autore della Divina Commedia, a quella del medioevo.
La coerenza del sommo poeta
Una grande qualità che Mattarella riscontra in Dante è quella della coerenza. “L’interesse personale, la fine del doloroso esilio, non viene barattato con il cedimento delle proprie convinzioni etiche. Non si tratta di moralismo o di superbia e neppure di legittimo orgoglio. Dante è mosso dalla convinzione, altamente morale, che andare contro la propria coscienza renderebbe effimero il risultato eventualmente ottenuto”, ha dichiarato Mattarella sull’insegnamento politico del grande poeta.
Stefano Delle Cave