La Vita a Colori, docuserie realizzata dal leggendario documentarista inglese David Attenborough e prodotta da Netflix, ci consente di gettare uno sguardo senza precedenti sul variegato mondo naturale per spiegare quanto i colori giochino un ruolo cruciale nella vita di numerose specie animali attraverso tecnologie innovative, osservando da una prospettiva inedita, il modo in cui gli animali usano i colori per sopravvivere e prosperare in natura.
Il colorato mondo delle specie animali
L’ormai novantaquattrenne Sir David Attenborough, già noto agli abbonati Netflix per le serie documentarie sviluppate insieme a BBC Natural History Unit, come Il Nostro Pianeta, vuole farsi un’idea molto precisa, di come funziona la vista degli animali e di conseguenza del ruolo e il significato che hanno i colori del loro manto, della pelle o delle piume, ma anche dell’ambiente nel quale vivono e riuscire ad adottare la medesima prospettiva, mettendo i nostri occhi nella condizione di vedere esattamente ciò che vedono gli animali. L’episodio di apertura, Vedere a Colori, spiegherà come milioni di anni fa la capacità di vedere a colori abbia dato per la prima volta agli animali molti vantaggi.
Gli animali utilizzano i colori per trovare una compagna, intimidire un avversario e mimetizzarsi. L’episodio seguirà come i granchi violinisti usano la luce polarizzata per rilevare meglio i compagni ed evitare le prede. L’età avanzata, quasi centenaria del naturalista, non sembra poter essere un ostacolo al suo talento creativo:
Nuove scoperte ci stanno fornendo nuove informazioni sulla vita di questi animali e nuove fotocamere ci stanno permettendo di vedere in un mondo di colori come mai prima d’ora. Per noi il colore nel mondo naturale è una fonte di bellezza, di meraviglia, ma per gli animali è uno strumento di sopravvivenza
David Attenborough
Vedere con occhi animali
Gli esseri umani sono dotati di tre recettori del colore e percepiscono uno spettro che va dal rosso al viola. Esistono colori però che non rientrano in quel campo, ma in quello degli ultravioletti, per cui invisibile all’occhio umano. Alcuni animali però, sono in grado di vederli, come nel caso della Farfalla Blu: parte del suo colore è visibile solamente con attrezzature specifiche come le videocamere UV. Le altre farfalle della specie sono in grado di vederli e servono per trovare un partner. Nell’ultimo episodio, il naturalista ci spiega come i cambiamenti climatici stiano compromettendo la vita e la sopravvivenza della natura.
Interessante e allarmante il caso dei coralli della Grande Barriera Corallina che stanno rapidamente perdendo il loro caratteristico colore. Questo evento è passato dal verificarsi una volta ogni venticinque anni a tre negli ultimi cinque anni. Nei tessuti dei coralli vivono delle alghe chiamate symbionts che danno il tipico colore rosa-rosso. Durante la fotosintesi secernono degli zuccheri che vengono assorbiti dal corallo arrivando poi alla morte. Dal macro si passa al micro con primissimi piani e dettagli di animali, insetti e movimenti quasi impercettibili. Riprese dall’alto girate con droni su spazi aperti e infiniti, danno allo spettatore un senso di stupore e inquietudine allo stesso tempo.
La Vita a Colori: ennesima celebrazione della vita sulla Terra
La prima stagione suddivisa in tre parti è una celebrazione delle meraviglie della natura. Dal canto suo David Attenborough è una garanzia: la sua capacità di comunicatore scientifico ha fatto scuola e i suoi testi hanno consentito al genere del documentario naturalistico di fare un balzo in avanti, grazie anche al ricorso videocamere tecnologicamente avanzate, alcune sviluppate esclusivamente per questa serie, in grado di raccontare, nel secondo e terzo episodio Nascondersi nei colori e A caccia di colori, una storia bella e rivelatrice. Viaggi straordinari che manifestano l’impegno, sempre più concreto, della piattaforma per studiare gli ecosistemi e sognare un mondo possibile. Tutti gentili promemoria di quanto poco sappiamo di ciò che c’è da sapere.
“Webdoc: storie, fatti, idee” ti aspetta venerdì prossimo 14 maggio alle 18:00.
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Giuliana Aglio