Mario Rega Cerciello era un giovane uomo di 34 anni originario di Somma Vesuviana che si era sposato solo da 40 giorni con Rosa Maria e prestava servizio a Roma nella stazione di Campo de’ Fiori. La notte del 26 luglio è morto ucciso da due statunitensi mentre faceva il suo lavoro.

I fatti del 26 luglio 2019

Era il 26 luglio del 2019, quando il carabiniere 34enne venne ucciso con 11 coltellate da due ragazzi statunitensi, a Roma in zona Prati e più precisamente in Via Pietro Cossa. Mario Rega Cerciello, era stato chiamato, assieme ad un collega, Andrea Varriale, per intervenire nel recupero di una borsa contenente della droga che i due ragazzi avevano rubato ad un uomo, Sergio Brugiatelli. I fatti si svolsero intorno alle 3 di notte e uno dei due statunitensi ad oggi imputati, Finnegan Lee Elder, che era in compagnia di Gabriel Natale Hjorth, uccise il vicebrigadiere dei Carabinieri con ben 11 coltellate una delle quali lo prese il cuore. Cerciello venne trasportato d’urgenza all’ospedale Santo Spirito ma non ci fu nulla da fare, morì intorno alle 4.

La sentenza: condanna all’ergastolo per Finnegan e Hjorth

Questa mattina è arrivata una buona notizia: la Prima Corte d’Assise di Roma, dopo oltre 13 ore di camera di consiglio, come si apprende dall’Ansa, ha proceduto per emettere la sentenza con condanna all’ergastolo per Finnegan e Hjorth.

Il processo era iniziato il 26 febbraio del 2020 e dopo oltre 50 udienze, la famiglia del giovane vicebrigadiere finalmente può intravedere una luce in fondo al tunnel anche se sicuramente non sarà mai abbastanza.

Al momento della proclamazione della sentenza, in aula era presente tutta la famiglia Cerciello, compresa la giovane moglie che non si è mai persa un passaggio di questa dolorosa vicenda, e i genitori dei due imputati.

Rosa Maria ha dichiarato subito dopo la sentenza: “È stato un lungo e doloroso processo. Questo non mi riporterà Mario. Non lo riporterà in vita, non ci ridarà la nostra vita insieme. Oggi è stata messa la prima pietra per una giustizia nuova. L’integrità di Mario è stata dimostrata nonostante da morto abbia dovuto subire tante insinuazioni“.