Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato il decreto che stabilisce lo stop ai contributi per autonomi e professionisti.

Come rende noto il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali: “l Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato il decreto interministeriale per l’esonero contributivo dei lavoratori autonomi e dei professionisti, ricevuto ieri dal Mef con le osservazioni, prontamente recepite stamattina. Gli uffici del ministero hanno già avviato una interlocuzione con l’Inps per dare corso agli ulteriori passaggi necessari a garantire la massima tutela della platea interessata dal provvedimento”.

I fondi

Il decreto firmato dal Ministro contiene scadenze, procedure e istruzioni per presentare le domande. Attraverso il decreto Sostegni le risorse del fondo istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sono state aumentate di circa mezzo miliardo, passando dalla somma iniziale di un miliardo a 1,5 miliardi. L’obiettivo è quello di iniziare il cosiddetto “anno bianco fiscale” per le partite IVA, per i cui possessori è previsto istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Chi può beneficiarne degli sconti contributi autonomi

A beneficiare dello sconto sui contributi saranno le seguenti categorie:

  • Lavoratori autonomi e professionisti iscritti alla Gestione separata INPS ai sensi dell’articolo 2, comma 26, della legge n. 335/1995 dell’INPS;
  • i professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza di cui al Decreto Legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e al Decreto Legislativo 10 febbraio 1996, n. 103;
  • medici, infermieri e altri professionisti e operatori di cui alla legge 11 gennaio 2018 numero 3, già collocato in quiescenza a cui sono stati conferiti incarichi di lavoro autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa per far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Per le prime due è previsto l’esonero parziale dei contributi richiesti per l’anno 2021 a tutti quelli che nel 2019 hanno dichiarato un reddito complessivo inferiore a 50 mila euro e/o hanno subito un calo del fatturato nell’anno 2020 non inferiore al 33% rispetto a quello dell’anno precedente. Inoltre, i lavoratori autonomi o i professionisti che vogliano fare domanda non devono  essere titolari di contratto di lavoro subordinato e non devono essere titolari di pensione diretta, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità o di altre somme ad integrazione del reddito a titolo di invalidità di natura previdenziale.

Giulia Moretti