Una grande artista che ci ha lasciato troppo presto, Mia Martini è stata una delle voci femminili più belle e potenti della musica italiana e le sue canzoni sono dei successi senza tempo.
Sin dal suo esordio, le sue canzoni sono diventate un patrimonio inestimabile. A Mimì sono attribuiti successi e perle della canzone italiana, che l’hanno resa una delle protagoniste assolute nel campo.
Una voce graffiante, corposa, densa, intensa e assolutamente espressiva.
Un’anima buona e profonda, affossata dai giudizi opprimenti e sprezzanti di chi non poteva sopportare la sua magica aurea.
Mia Martini, l’esordio e i grandi successi
Mia Martini ha debuttato nel 1971 con l’album Oltre la collina. Tra i primi esempi di concept album in Italia, l’album è considerato uno dei capolavori della musica d’autore.
Disperazione, malattia, solitudine, suicidio. Quasi un preludio di come sarebbe finita, tragicamente, la vita di un’artista incredibile come Mia Martini.
Padre davvero è il primo singolo, che nonostante la natura ritenuta “dissacrante” del testo – che parla del rapporto padre/figlia – ottiene la vittoria al Festival di Musica d’Avanguardia e Nuove Tendenze di Viareggio.
Da quel momento in poi ci furono tante soddisfazioni per Mimì. Al suo repertorio appartengono brani come Piccolo uomo e Minuetto, con cui vince due Festivalbar.
Ma non solo, ricordiamo anche Donna sola, Il guerriero, Inno, E stelle stan piovendo, Al mondo, Donna con te, Che vuoi che sia se t’ho aspettato tanto, Per amarti e La costruzione di un amore. Canzoni che l’hanno collocata nell’Olimpo della canzone d’autore, che l’hanno consacrata tra gli artisti che hanno dato un contributo fondamentale alla nostra cultura musicale.
Mimì e l’inizio della carriera con “Piccolo uomo” e “Minuetto”
Sicuramente tra i brani più amati e ricordati della sua carriera, ci sono i sopracitati Piccolo uomo e Minuetto.
Piccolo uomo, brano del 1972, fu la prima incisione della cantante alla Dischi Ricordi di Milano. Il brano fu scritto da Bruno Lauzi e Michelangelo La Bionda, su musica di Dario Baldan Bembo e Leonardo Ricchi.
Minuetto, del 1973, è un brano di Franco Califano e Dario Baldan Bembo. E’ la storia di una donna schiava del suo uomo, che si prende ciò che vuole e poi la lascia sola.
Un amore che non è amore, ma una dipendenza a senso unico che reca sofferenza e dolore. Disco d’oro e di platino, Minuetto rimane una delle canzoni più suggestive e intense del repertorio di Mia Martini. Una canzone struggente che ha il mondo della musica ha amato e continua ad amare.
Mimì, il ritorno sul podio con “Almeno tu nell’universo”
Dopo una pausa dalle scene, in cui incontra Ivano Fossati col quale inizia un rapporto lavorativo e sentimentale, Mimì torna sulle scene negli anni Ottanta.
Nel 1982 partecipa a Sanremo con E non finisce mica il cielo, che ottiene il Premio della Critica – il quale verrà a lei insignito dopo la sua prematura e improvvisa scomparsa -.
Dopo aver trascorso parte degli anni Ottanta nascosta dai riflettori, a causa di malelingue che l’avevano riguardata, torna più potente che mai nel 1989 con Almeno tu nell’universo.
Scritto da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio, il brano segna il ritorno al successo della cantante. Anche qui Mia ottenne il Premio della Critica, e il brano ancora oggi gode di continui riconoscimenti.
Tra i brani successivi ricordiamo Gli uomini non cambiano, La nevicata del ’56 e Cu’mme, in coppia con Roberto Murolo ed Enzo Gragnaniello.
La carriera di Mimì le è costata cara, con l’improvvisa scomparsa nel 1995. Le sue canzoni tuttavia restano, e risuonano oggi più forte di ieri, portando alto il nome di Mia Martini.
Nicole Ceccucci
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