La vita e la carriera di Francesca Morvillo furono, per molti aspetti, uniche. Nata a Palermo il 14 dicembre 1945, si laureò, giovanissima a soli 22 anni, in giurisprudenza. Fu il culmine di una brillante carriera accademica che la vide superare tutti gli esami del corso di laurea (eccetto tre) con il massimo dei voti e la lode. Come papà Guido Morvillo, sostituto procuratore a Palermo e suo fratello Alfredo, era destinata alla magistratura, come giudice del tribunale di Agrigento, sostituto procuratore della Repubblica al Tribunale per i minorenni di Palermo. Tra gli altri ruoli di prestigio ricoperti, anche quello di Consigliere della Corte d’Appello.
Per molti anni la passione al primo posto della sua vita fu la Legge. Le nozze, celebrate nel 1979 quando aveva 34 anni, naufragarono presto. Fu proprio dopo la fine del primo matrimonio che la magistrata incontrò il suo futuro compagno di vita: Giovanni Falcone, all’epoca giudice istruttore al Tribunale di Palermo. Dovettero aspettare i rispettivi divorzi per poter convolare a nozze, nel 1989, dopo tre anni di convivenza. Fu una cerimonia discreta, come era costume all’epoca fra persone divorziate, celebrata dall’allora sindaco di Palermo, Leoluca Orlando con testimone, tra gli altri, il futuro leader del pool antimafia, Antonino Caponnetto.
Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, freschi sposi, avrebbero avuto solo altri tre anni di vita insieme. Le attività di Falcone con il pool antimafia ne avevano fatto un bersaglio per i vertici di Cosa nostra, che ne decrescono la condanna a morte. Il 23 maggio del 1992, trecento chili di tritolo misero fine per sempre alle vite di Falcone e Morvillo e a quelle degli agenti della scorta, Vito Schifani, Antonino Montinaro e Rocco Dicillo. Giovanni e Francesca furono sepolti insieme nella cappella della famiglia Falcone, al Cimitero di Sant’Orsola, a Palermo, salvo poi essere separati il 3 giugno 2015, quando la salma del giudice Falcone è stata trasferita al Pantheon di Palermo.