Di Imma Battaglia si possono dire molte cose, ma che non abbia tenuto fede al peso del suo cognome no. Ecco, tra le battaglie che hanno caratterizzato gli anni del suo attivismo troviamo l’organizzazione del primo Gay Pride ufficiale di Roma e l’organizzazione del Pride mondiale del 2000, anno del Giubileo.
In un intervista di Marco Aquilanti per Metropolitan Magazine, rilasciata a gennaio dello scorso anno, Imma Battaglia ha detto che questo è il suo modo di lottare e “di non avere mai paura di sfidare l’impossibile”.
Per me non esiste, non mi tiro mai indietro, rischio, muoio sul campo ma non mi tiro mai indietro.
La “Battaglia” di Roma
Imma Battaglia si è candidata alle primarie del centrosinistra con Liberare Roma per la corsa a Sindaca di Roma. Liberare Roma è un movimento che riunisce varie organizzazioni associative, civiche e di movimento con l’obiettivo di sfidare il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. Stanchi di vivere una città spenta e senza slanci, scrivono sul loro portare online, “vogliamo mobilitarci per liberare Roma dal malgoverno della Raggi“.
Battaglia è una donna concreta, che milita nelle piazze e frequenta i luoghi di Roma, non solo i palazzi del potere. Lo scrive lei stessa sul suo account Twitter:
Imma, storica esponente dell’associazionismo LGBTQIA, non ha mai risparmiato di muovere critiche contro un potere che non guarda alle esigenze e alle istanze dei cittadini. In merito al Ddl Zan ha criticato il silenzio di PD e M5S sulla nomina del leghista Andrea Ostellari alla Presidenza della Commissione di Giustizia.
“Mi faccio una domanda, ma quando c’è stato quel momento, i PD e i Cinque Stelle lo sapevano che il Ddl Zan doveva passare dalla Commissione di Giustizia, e non voglio aggiungere altro”.
Il programma per liberare Roma dal malgoverno di Imma Battaglia
Intervistata da FanPage, Imma Battaglia ha dato una risposta tanto semplice quanto essenziale sul perché si è candidata. La responsabilità è alta, ma Battaglia ama Roma. “Vedere questa città triste, depressa, brutta… mi fa soffrire – ha spiegato – sono una crocerossina e non potevo non metterci la faccia“.
Nel programma partecipato, Romamor, si legge di un attenzione particolare al green, all’ecologia, ma anche alle questioni sociali che l’hanno sempre contraddistinta. Il programma parte dalle gravi conseguenze che il Covid-19 ha avuto su una città già di per sé complicata e caotica, difficile da gestire per l’ampiezza del territorio e i forti giochi di potere che l’attraversano.
In particolare vogliamo analizzare il punto 2.3, quelle che mettono al centro del dibattito e dell’interesse politico le battaglie di genere e per i diritti LGBTQIA. Nel programma è esposto un piano di potenziamento dell’intera rete di sportelli di ascolto, centri antiviolenza, luoghi di accoglienza e consultori.
L’emergenza sanitaria del Covid-19 è stata un vero e proprio pretesto “per giustificare un immobilismo ingiustificabile“. Le conseguenze sono state: la negazione dell’apertura di un tavolo di lavoro in cui affrontare i temi principali e al rifiuto della Sindaca Raggi di partecipare al Pride. Secondo il programma questi sono “sinonimi di un grave e completo disinteresse“.
Ma quindi, chi è Imma Battaglia?
Ce lo racconta così (intervista completa qui):
Vivevo la mia fidanzatina nel contesto delle giocatrici, della squadra, poi comincio a frequentare il centro femminista e scopro questa distanza tra le femministe e le persone omosessuali che venivano messe da parte.
C’era questo rifiuto che si esprimeva poi fisicamente su questa donna sieropositiva, che volevano cacciare perché avevano paura, come avevo paura anch’io, ma da brava matematica, anziché farmi prendere dalla paura cerco di capire, comincio a studiare, ad approfondire.
Insomma finisco a fare il volontariato sempre per gli ultimi, sempre per i reietti, per quelli che non hanno nessuno.
Sitografia
Programma di Liberare Roma: https://www.liberare-roma.org/wp-content/uploads/2021/03/ROMAMOR.pdf