É destinata ad allargarsi l’inchiesta su Antonio Di Fazio, manager milanese, accusato di numerose violenze.

Nella puntata di ieri sera di Quarto Grado è stata annunciata l’iscrizione nel registro degli indagati di Maria Rosalba Di Fazio, sorella dell’accusato e medico, e di Fabrizio Brignolo, collaboratore dell’imprenditore. I due sono accusati di favoreggiamento: avrebbero aiutato Di Fazio ad adescare le ragazze che poi sarebbero state violentate

Il Barbablù milanese

L’imprenditore sarebbe, secondo quanto scritto dal gip Chiara Valori, e ripreso da Quarto grado, un moderno Barbablù. Come il protagonista delle favole di Perrault che uccideva le mogli e ne occultava i cadaveri in uno stanzino segreto. In questo caso nessun cadavere, ma la somministrazione alle presunte vittime da parte di Di Fazio di benzodiazepine, per stordirle ed abusare di loro. Due flaconi di questo psicofarmaco dagli effetti narcotizzanti sarebbero stati trovati in un angolo della dispensa della casa in cui Antonio abitava con l’anziana madre, secondo quanto riporta la stessa ordinanza. Per il momento l’unica denuncia a carico dell’imprenditore proviene da Chiara (nome di fantasia), una ventunenne attirata con la scusa di uno stage lavorativo e narcotizzata. A fare da tramite all’incontro sarebbe stata la sorella dell’imprenditore, Maria Rosalba.

La testimonianza della vittima

La testimonianza resa dalla vittima è molto puntuale. Di Fazio l’avrebbe convocata, tramite Maria Rosalba, in azienda per il colloquio di uno stage, ma una volta arrivata la ragazza avrebbe trovato la sede dell’impresa vuota. Di Fazio le avrebbe allora proposto di svolgere il colloquio a casa sua. La ragazza avrebbe accettato perché Antonio era un amico della sua famiglia e in quanto tale da lei ritenuto degno di fiducia. Inoltre, proprio per il legame pregresso tra la famiglia di Chiara e Di Fazio, la ragazza sarebbe stata a conoscenza della presenza nell’appartamento dell’anziana madre dell’imprenditore, una circostanza che avrebbe reso ancor meno sospettoso il cambio di programma. Una volta lì, Di Fazio le avrebbe offerto un caffè e un succo d’arancia, all’interno dei quali avrebbe versato il narcotizzante. Successivamente, quando la ragazza era ormai priva di sensi l’avrebbe spogliata, ne avrebbe abusato e avrebbe scattato delle foto. La mattina seguente la ragazza è stata portata in ospedale dal fidanzato e qui le analisi hanno riscontrato la presenza di benzodiazepine nel sangue.

La perquisizione

Il 5 aprile scorso la Procura ha disposto la perquisizione nella casa del manager milanese. Qui oltre ai flaconi di narcotizzante, sarebbero stati trovati un falso foglio di congedo dalla Guardia di Finanza, risalente al 1993, e un falso documento, con logo del Ministeri degli Interni, che lo qualifica come membro del Sisde. Questi fogli ed altri elementi, secondo quanto riporta Quarto Grado, avallerebbero la tesi che la ex moglie avrebbe sostenuto in tribunale: l’uomo è incline a deliri di grandiosità. Antonio Di Fazio, infatti, sui social si fa chiamare dottore pur non avendo una laurea ma essendo soltanto iscritto all’Università di Camerino e nella sua auto sarebbe stato trovato un lampeggiante blu senza che abbia diritto di usarlo. Infine “nel febbraio del 2019 cerca di entrare all’Ariston millantando di essere fidanzato con una cantante ma viene allontanato dalla polizia”. Il 24 aprile Di Fazio ha denunciato la sua accusatrice per calunnie, che, a suo dire, sarebbero causate dal risentimento per la mancata concessione di un prestito alla famiglia di Chiara.

Le accuse della ex moglie

Di Fazio in passato ha subito le accuse della ex moglie per maltrattamenti in famiglia, stalking e tentato omicidio . Nel sangue della donna allora sarebbero state trovate tracce di benzodiazepine in più di un’occasione. L’imprenditore e la moglie hanno inoltre dato vita a una storia di accuse incrociate per sottrazione di minore, a riportarlo è Il Giornale.

Le dichiarazioni dell’avvocato

L’avvocato di Di Fazio, Rocco Romellano, ha dichiarato: “Allo stato a questo difensore risulta una sola persona offesa. Il dottor Di Fazio è molto provato e molto confuso. Abbiamo solo concertato di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il dottor Di Fazio non ha mai lasciato trapelare nulla a questo difensore di avere una seconda vita o di avere dei disturbi, quindi per me rimane una persona tranquilla, cordiale e corretta. Il mio assistito ha avuto diverse compagne e fidanzate, questo non lo posso negare, alcune volte è venuto a trovarmi in studio per motivi professionali e le ho conosciute, ragazze tranquille, felici e contente, quindi su questo non le so dire nulla. Se effettivamente venisse accertata la responsabilità per i fatti per i quali si procede a carico del mio assistito, ahimè, è giusto che paghi”.

Intanto l’inchiesta si allarga e altre denunce sono giunte alla Procura.

Fonte Indagine: Il Giornale

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Giulia Moretti