Può l’arte diventare un’arma contro l’inquinamento? Sembra proprio di sì, guardando quello che è successo a Milano grazie a una vernice mangia-smog.
Nel pieno centro milanese, a Lambrate, tre writers hanno dipinto la facciata di un palazzo (80 metri quadri) con una particolare vernice mangia-smog. Il murales è in grado di purificare la stessa quantità d’aria che purificherebbe una foresta di 43 metri quadrati.
Airlite: la vernice mangia-smog
Arlite, la vernice impiegata nel murales, è stata ideata nel 2007 e via via perfezionata fino a diventare un’arma efficace nella riduzione dell’inquinamento. Arlite è una vernice in polvere a cui viene aggiunta acqua contenente biossido di titanio in grado, che si attiva a contatto con la luce sia naturale che artificiale. Il biossido di titanio riesce a depurare l’aria fino all’88% da alcuni agenti inquinanti che vengono convertiti in molecole di sale. Inoltre, come dimostrato da una ricerca dell’Università La Sapienza, nel primo mese dopo l’applicazione la vernice attraverso la carbonatazione “mangia” 237,8 grammi di anidride carbonica per chilogrammo di prodotto utilizzato. Il murales, quindi, considerando le sue dimensioni, contribuirà alla riduzione di anidride carbonica per 1859,16 grammi.
Il murale
Il murale creata con la vernice mangia-smog si chiama “Anthropoceano” ed è a tema marino. Raffigura una balena, uno squalo e una piattaforma petrolifera inseriti in un grosso contenitore di plastica, simboli del dannoso inquinamento che compromette la salute della Terra. La realizzazione dell’opera è stata promossa dalla onlus Worldrise.
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Giulia Moretti