Il 15 febbraio del 2012, a circa 20,5 miglia nautiche dalle coste indiane del Kerala, la petroliera battente bandiera italiana Enrica Lexie naviga in rotta di trasferimento da Galle (Sri Lanka) verso Gibuti, con un equipaggio di 34 persone e con a bordo 6 fucilieri di marina: due di questi sono il capo di 1a classe, Massimiliano Latorre, e il secondo capo Salvatore Girone del 2º Reggimento “San Marco” della Marina Militare: i Marò. Erano in missione di protezione della nave mercantile in acque a rischio di pirateria.

Marò: 9 anni di processi

Verso le 16:30 (ora locale), l’Enrica Lexie incrocia il peschereccio indiano St. Antony (con un equipaggio di 11 persone) e i marò a bordo, convinti di trovarsi sotto attacco pirata, sparano in direzione dell’altra nave uccidendo due persone. La guardia costiera indiana contatta la petroliera italiana chiedendo se sia stata coinvolta in un attacco pirata e, dopo aver ricevuto conferma, richiede di attraccare al porto di Kochi. Da qui è iniziata l’agonia per i due Marò Latorre e Girone. Il 19 febbraio infatti vengono arrestati con l’accusa di omicidio e vengono trattenuti in India.

Oggi, dopo 9 lunghi anni, la Corte Suprema indiana ha chiuso tutti i procedimenti a carico di Massimiliano Lattorre e Salvatore Girone. Nel 2020, il tribunale internazionale dell’Aja, aveva riconosciuto ai due militari “l’immunità funzionale” condannando così l’Italia al risarcimento alle famiglie delle vittime di circa 1 milione di euro.

La notizia è stata data dai media indiani che hanno riportato alcune dichiarazioni: “Siamo soddisfatti che il pagamento ex gratia già presentato possa essere considerato un importo ragionevole di compensazione e interesse degli eredi. Riteniamo che sia adatto a chiudere tutti i procedimenti in India, compresi i procedimenti penali“.

La soddisfazione di Di Maio e Gentiloni

Su Twitter è poi arrivato il commento di Di Maio: “Chiusi tutti i procedimenti giudiziari in India nei confronti dei nostri due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Grazie a chi ha lavorato con costanza al caso, grazie al nostro infaticabile corpo diplomatico. Si mette definitivamente un punto a questa lunga vicenda” e quello di Gentiloni: “Si chiude il caso con l’India. Un successo della diplomazia italiana“.