Whitney Wolfe Herd è l’esempio di una donna intraprendente, che non aspetta che ci sia un uomo a farle da apripista. Fondatrice di Tinder, l’app di dating più famosa al mondo lancia Bumble: un’ app di incontri dove a poter fare il primo passo sono soltanto le donne.
La storia di Whitney Wolfe
Whitney Wolfe nel 2012 è tra le fondatrici di Tinder, è proprio lei a scegliere il nome dell’app che di lì a poco avrebbe connesso milioni di utenti online. Nel 2014 è uscita dal gruppo dopo una discussa causa per molestie sessuali e discriminazioni avviata contro la società azionista IAC – che ha visto coinvolti l’allora CEO Sean Rad e il responsabile marketing Justin Mateen – e nello stesso anno ha fondato Bumble, una app il cui funzionamento è analogo a quello di Tinder, con una peculiarità.
Whitney Wolfe e Bumble
Nella nuova app lanciata da Whitney Wolfe il meccanismo di gradimento resta lo stesso, gli iscritti scelgono in base alle foto proposte dall’app e scelte sulla base della geolocalizzazione e di caratteristiche che possano consentirgli di essere di gradimento. Tuttavia chi può iniziare a una conversazione è solo la donna, spetta alla donna dire “ciao” e all’uomo è consentito un range di 24 ore per rispondere. Nei primi sei mesi di vita la start-up ha messo in contatto oltre 20 milioni di persone – Tinder ne collega 26 milioni al giorno – e in Italia l’app è stata scaricata da circa 10mila utenti. Il dichiarato intento di Bumble è aiutare gli iscritti a creare rapporti più sicuri, decentralizzando l’uomo dal gioco della conoscenza e spingendo la donna a prendere il controllo dell’azione. Whitney Wolfe spiega i motivi che l’hanno spinta a creare Bumble affermando:
“Le donne oggi stanno prendendo il controllo di ogni aspetto della loro vita. Siamo indipendenti nelle carriere, nell’educazione. Quando si tratta di incontri continua a vigere una sorta di regola non scritta che ci vuole sedute ad aspettare che qualcuno ci scelga. Perché? E’ controproducente. Le donne vogliono fare il primo passo e andare oltre ma è la società e la paura di essere percepite come “disperate” o ” troppo avanti”. Fare il primo passo fa sentire una donna più sicura, confidente, e le permette di portare la conversazione nella direzione che desidera. Bumble è una piattaforma utile a uomini e donne allo stesso modo”.
Whitney Wolfe vuole, quindi, rivoluzionare il mondo degli incontri
Secondo la fondatrice di Bumble l’app è capace di rivoluzionare il mondo degli incontri. Non soltanto solleva l’uomo dal peso del rifiuto e consente alle donne di uscire dall’immagine retrograda che le vuole in un angolo ad aspettare l’uomo. E ancora Bumble oltre alle fotografie riporta la formazione e il grado di istruzione degli iscritti fungendo anche da canale di recruiting per il mondo del lavoro.
A conti fatti Whitney Wolfe, ad oggi, è una delle più giovani miliardarie self made. Coinvolta in una causa legale che più sessista non si può ha saputo affrancarsene e restituire a se stessa e alle donne l’intraprendenza e l’indipendenza a cui tutte dovremmo tendere, in ogni ambito.
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