L’Italia è campione d’Europa dopo 53 anni: alle 23.55 di ieri sera, appena Gianluigi Donnarumma ha parato il rigore decisivo, fiumi di persone si sono riversate nelle vie, strade, piazze della Penisola facendo rivivere le scene delle estati 1982 e 2006. Un intero Paese in festa. In migliaia davanti a televisori e maxischermi (dove autorizzati) dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dalle metropoli ai piccoli centri urbani. Una gioia collettiva scandita da clacson, trombette e qualche petardo. Una “normalità” che mancava da un anno e mezzo, da quando il nemico invisibile chiamato Covid-19 aveva obbligato le persone a restare a casa e a cancellare ogni forma di festa. Inevitabili gli assembramenti, nonostante il governo, nelle ore precedenti la partita, avesse invitato la popolazione a festeggiare un’eventuale vittoria con responsabilità.
Italia campione, la festa nelle città
Già nel pomeriggio le piazze d’Italia sono state prese d’assalto dai tifosi. A Roma sono state bloccate le strade soprattutto vicino piazza del Popolo dove è stata allestita la fanzone degli Europei. A Milano la festa c’è stata in piazza Duomo e ai Navigli. Nella città di Napoli è stata chiusa la fontana del Carciofo in piazza Trento e Trieste per evitare eventuali bagni all’interno. Torino festeggia in centro, fuochi d’artificio sul Po, piena Piazza Vittorio. A Palermo cortei davanti il Teatro Massimo. Menzione speciale per Jesi, la città natale del Commissario Tecnico Roberto Mancini: la partita è stata vista nei maxischermo autorizzati nel quartiere San Sebastiano e al Palasport.
Andrea Caucci Molara
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