Un’esplosione nell’impianto di smaltimento di rifiuti di Leverkusen in Germania, in uno dei parchi chimici più grandi d’Europa, che ha provocato la morte di almeno due persone e 31 feriti, di cui 5 gravi, mentre si continuano a cercare disperatamente alcuni dispersi, dipendenti del sito.

E’ già sera mentre ancora le autorità sono al lavoro per mettere in sicurezza il sito dopo l’esplosione e il grande incendio. Intanto si attendono dettagli sui possibili danni ambientali provocati dalla nube tossica che si è estesa per oltre sessanta chilometri, fino a Dortmund. Con un rischio classificato dalle autorità come “minaccia estrema” e il conseguente appello a tutti i residenti: “Non uscite di casa, sigillate le porte e le finestre“.

Il sindaco di Leverkusen, Uwe Richrath, ha chiesto alla popolazione “di lavare bene frutta e verdura raccolta prima di metterla in tavola”, mentre sono stati chiusi i parchi gioco e i giardini pubblici “come misura cautelare”. Sono stati 3 i serbatoi interessati dall’incendio e tutti e tre erano pieni di “solventi organici“, ha detto Friedrich, ma l’origine dell’esplosione non è ancora chiara. Il conseguente incendio si è sviluppato nel parco serbatoi del centro di smaltimento di Bürrig. L’incendio è stato domato solo dopo diverse ore, intorno alle 13, grazie al lavoro di un gran numero di poliziotti e vigili del fuoco, chiamati da tutta la regione con elicotteri e ambulanze. Le autorità hanno anche chiuso diverse autostrade nelle vicinanze per velocizzare le operazioni: sono state riaperte al traffico solo nel pomeriggio.

L’azienda responsabile del sito, Currenta, è una società che fino al 2019 faceva parte del gruppo Bayer, che a sua volta ha lo stabilimento a Leverkusen. Nell’aprile 2020 è stata completata la vendita al Gruppo Macquarie, una banca d’investimenti australiana. Currenta si occupa appunto di smaltimento di rifiuti pericolosi. Secondo la Bild, nello stabilimento di Leverkusen vengono trattati e smaltiti rifiuti organici e tossici, fanghi di depurazione, acque reflue e concentrati di acque reflue, residui di distillazione, immiscibili, alogenati, rifiuti contenenti silano e fosforo, insetticidi, pesticidi, rifiuti con PCB, amianto, inquinanti organici persistenti.