Mentre la variante Delta è diventata dominante in gran parte dei Paesi, è la variante Lambda, rilevata per la prima volta in Perù lo scorso anno, a preoccupare gli esperti. Il ceppo sudamericano, ormai diffuso in almeno 29 stati, potrebbe avere delle mutazioni che lo potrebbero rendere ancora più pericoloso.
Anche la Lambda, come la Delta, si trasmetterebbe più velocemente rispetto alla versione originale del Sars-Cov-2. In un’intervista rilasciata ad Al Jazeera e riportata dal Messaggero il dottore Pablo Tsukayama, microbiologo molecolare dell’Università Cayetano Heredia di Lima, ha spiegato perché questa variante fa preoccupare la comunità scientifica.
La variante SARS-CoV-2 Lambda, nota anche come lineage C.37, è stata rilevata per la prima volta in Perù nel dicembre 2020. Il 14 giugno 2021, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’ha denominata Variante Lambda e l’ha designata come variante di interesse.
Attualmente è diffuso in almeno 30 paesi del mondo e potrebbe essere più resistente ai vaccini COVID-19 rispetto ad altri ceppi e più contagiosa della variante Alpha o Gamma.
I primi campioni della variante Lambda sono stati rilevati in Perù nel dicembre 2020 e ad aprile 2021 oltre l’80% dei nuovi casi di COVID-19 in Perù provenivano dalla nuova variante. A giugno 2021, la variante Lambda aveva iniziato a diffondersi in Sud America ed è stata rilevata in ventinove paesi in totale, specialmente in Argentina, Cile ed Ecuador.
La variante Lambda è stata aggiunta all’elenco delle varianti di interesse nella lista dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Significa che possiede delle mutazioni genetiche che influenzano alcuni parametri, come la trasmissibilità, la gravità della malattia e la capacità di eludere le difese immunitarie sviluppate con il vaccino anti Covid.
Si tratta però di un ceppo ancora “sconosciuto“, come ha evidenziato il dottor Adam Taylor, del Menzies Health Institute della Griffith University del Queensland, in un articolo apparso su The Conversation.
In questa fase sono necessarie ulteriori ricerche per dire con certezza in che modo le sue mutazioni” possono costituire un pericolo. “Le prove preliminari suggeriscono che Lambda infetta le nostre cellule con più facilità ed è un po’ più brava a schivare il nostro sistema immunitario“.
“Ma i vaccini anti Covid dovrebbero comunque fare un buon lavoro” anche contro questa variante, nonostante la mutazione della proteina Spike, che potrebbe renderla più resistente.
“Gli anticorpi generati dall’infezione con il ceppo di Wuhan originale di Sars-Cov-2 non sono altrettanto efficaci nel neutralizzare la Lambda”, ha spiegato ancora il medico.
“Questi risultati erano attesi”, ha dichiarato l’esperto, come riporta Il Messaggero. “Il virus è cambiato e questo può rendere il vaccino non efficiente come lo era con il virus originale, ma ciò non significa che il vaccino non funzioni più”.
La variante Lambda, insomma, potrebbe diffondersi velocemente in tutto il mondo come ha già fatto con il Sud America. Non dovrebbe dare sintomi più gravi degli altri ceppi virali, e c’è il rischio che i vaccini anti Covid siano meno efficaci. Nonostante questo gli scienziati raccomandano l’immunizzazione come unica soluzione per fermarne la cor