Benvenuti nell’universo letterario di StoryLine. 111 anni fa nasceva a Skopje Madre Teresa di Calcutta canonizzata poi come Santa Teresa di Calcutta. Abbiamo perciò deciso di dedicare a questa Santa che ha segnato la storia dell’umanità il nostro racconto di oggi. Lo abbiamo fatto ispirandoci a due storie vissute realmente da lei

“Se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle”. Questo pensava Madre Teresa Sensini mentre come ogni sera scriveva appunti sul suo diario bianco che considerava l’archivio di tutte le storie dell’ospedale dove prestava soccorso. Tante erano le vite che si erano incrociate in quelle sale bianche. Tante quelle che erano continuate nel mondo di tutti giorni e tante quelle finite in quel grande mistero come la morte che l‘uomo non può spiegare. Il dolore spesso segnava i loro corpi ma solo alcuni riuscivano effettivamente a curare la cosa più importante: l’anima. Questo faceva si che finissero nell‘agenda bianca di Madre Teresa per non essere dimenticate come del resto era accaduto in questi giorni con il povero Giulio Lazzari.

Madre Teresa, la ferita dell’anima

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La storia di Madre Teresa di Calcutta, fonte Know Curiosità DEL MONDO

“È stato mio figlio! È stato mio figlio”, urlava Giulio mentre veniva ricoverato in reparto dopo una delicata operazione e molti punti di sutura in seguito ad una grave ferita all’addome. Madre Teresa ascoltando le urla continue del ferito corse nella sua stanza a confortarlo mentre il suo compagno di camera se ne andava via spaventato. “È stato mio figlio!”, continuava a ripetere Giulio. Madre Teresa notò che quasi non avvertiva nessuna sofferenza fisica nonostante la vistosa ferita. Piuttosto gli sembrò di capire che era molto provato per il grave dolore inflittogli dal figlio per un misterioso accadimento. Decise allora di capire cosa fosse successo chiedendo al Carabiniere che sorvegliava il ferito.

Madre Teresa venne a sapere che Giulio Lazzari era finito in ospedale perchè ferito da due criminali che volevano punire il figlio. Questi stava collaborando con la polizia per farli catturare dopo aver passato 10 anni in carcere addossandosi colpe non sue. L’anziana suora cominciò allora comprendere che quella di Giulio Lazzari non era solo una coltellata al suo corpo ma una ben più sanguinante ferita dell’anima. Un dolore forte come quello di uno scontro tra padre e figlio che lascia segni più spaventosi di un pugnale. Questo però non scoraggiò madre Teresa che decise di cercare Mirko Lazzari, il figlio della vittima. Purtroppo qualche minuto dopo scoprì che era ricoverato in questo stesso ospedale in gravi condizioni a seguito di un conflitto a fuoco.

La verità dietro la nebbia

Questa puntata di StoryLine è dedicata a Madre Teresa di Calcutta
Rientrò con due operatori sanitari che accostarono il letto di Giulio Lazzari a quello di suo figlio, immagine realizzata dal pittore Sergio Totaro

Qualche secondo dopo Madre Teresa era lì al suo fianco notando come Mirko non smettesse mai di piangere. Cosa c’è che non va?”, gli chiese bagnandogli la fronte affebbrata. “Sorella, non posso morire finché non chiedo perdono a mio padre”, rispose a fatica Mirko, “ cel’ho messa tutta ma non sono riuscito a cambiare. Ho provato a chiudere i conti con il passato.. a cambiare vita..a vivere con un lavoro onesto come voleva mio padre ma non cel ho fatta”. “Dovresti dirgli la verità. Dovresti dirgli che hai fatto il possibile. Anche tuo padre come te è in attesa di perdono”, soggiunse. “Per che cosa?”, chiese Mirko. “Per non averti impedito di sbagliare”, asserì Madre Sensini lasciando la stanza.

Poco dopo rientrò con due operatori sanitari che accostarono il letto di Giulio Lazzari a quello di suo figlio. Madre Teresa lasciò velocemente la stanza limitandosi a guardare da lontano padre e figlio che si guardavano negli occhi senza parlarsi. Si limitò solo a sentire Mirko dire: “Ho chiuso con il passato ma ci ho trascinati entrambi all’inferno. Perdonami”. “Figlio mio sei tu che devi perdonare me per non aver capito, non aver letto ogni tua lacrima, ogni tuo respiro brusco ed aver dubitato”, rispose Giulio mentre entrambi si stringevano in un forte abbraccio circondati dalla commozione dei presenti.

Epilogo

Qualche ora più tardi Giulio morì con il sorriso tra le braccia perchè aveva ricevuto il regalo più bello che un uomo possa avere. “Il regalo più bello?”, si chiese Madre Sensini mentre terminava questa storia sul suo diario qualche sera dopo. Guardò in alto il crocifisso di fronte a lei come in attesa di una risposta dal cielo. Notò uno strano sorriso sul volto del Cristo rischiarato dalla fioca luce della sua stanza e capì. “ Il regalo più bello? Il perdono”, scrisse mentre una lacrima attraversava il suo volto rasserenandolo.

Stefano Delle Cave