Questione Covid: appena pochi giorni fa, la Sicilia aveva fatto il suo ingresso in zona gialla, ma ora si trova già di fronte al rischio di ulteriori restrizioni, a seguirla ci potrebbero essere anche le regioni Calabria e Sardegna, per cui si teme un cambio di colore a partire da lunedì 6 settembre.

La Sicilia potrebbe diventare arancione? Ecco i dati Covid

Dopo una breve fase di stabilità, il Covid torna a colpire, la diffusione della variante Delta che secondo alcuni studi, pare essere più letale e contagiosa ha infatti portato ad un aumento dei casi, solo negli ultimi giorni sono stati registrati circa 45,000 nuovi casi, con una media giornaliera di 6,000, un aumento del 4%, ma ospedalizzazioni e ricoveri seppur con una lieve percentuale di aumento, si mantengono comunque bassi, grazie alla protezione offerta dalle vaccinazioni.

Zona arancione per la Sicilia?

Le vaccinazioni sono il principale motivo che ha portato, la prima regione ovvero la Sicilia, al passaggio da zona bianca a zona gialla e che potrebbero condurla all’ingresso alla zona arancione. Permangono infatti delle grosse differenze tra le regioni nella campagna vaccinale, la Sicilia è la regione con il minor numero di vaccinati con un distacco dalle prime, di anche quindici punti di copertura per le fasce più a rischio.

Si contano circa un centinaio di cittadine e paesi con un ritmo di vaccinazione lento, al punto da prevedere che la copertura almeno al 75% dei residenti con la prima dose del vaccino, potrà essere raggiunta non prima di due mesi, questo ha portato anche a parlare di due nuove categorie: i comuni in fascia nera ( lentissimi) e comuni in fascia rossa (lenti) con percentuali di vaccinati che oscillano intorno al 50%, ma che mostrano una lentezza preoccupante nell’incremento di tale percentuale.

Prima di prendere una decisione sul passaggio della Sicilia in zona arancione, salvo provvedimenti locali già decisi per i Comuni di Barrafranca (Enna), Niscemi (Caltanissetta), Comiso e Vittoria ( Ragusa), Musumeci ( il Presidente della regione) attende di osservare se queste misure possano portare ad un calo dei contagi.

C’è comunque da sottolineare che le misure restrittive apportate, sono meno stringenti rispetto al passato, i ristoranti sono sempre aperti, non ci sono restrizioni sugli spostamenti o coprifuoco, torna però l’obbligo di mascherine all’aperto, al contrario in zona arancione che si attiva con il superamento dei 150 casi settimanali ogni 100 mila abitanti e se si oltrepassa il 20% dei ricoveri in terapia intensiva e il 30% negli altri reparti, non sarà possibile spostarsi tra regioni senza green pass, si dovrà rispettare un coprifuoco oltre alla chiusura dei negozi prevista per il fine settimana.

Rischio zona gialla per Sardegna e Calabria

Ma la Sicilia non è la sola, rischiano di ritrovarsi nella medesima situazione anche altre regioni, in primis la Calabria e la Sardegna che potrebbero passare in zona gialla a partire da lunedì 6 settembre, a causa dell’aumento della percentuale dei ricoveri nelle terapie intensive.

La Sardegna ha già raggiunto tutti i parametri che la porterebbero in zona gialla, ha un’incidenza settimanale di 137,3 contagiati su 100mila abitanti, ha raggiunto il 15% di posti letto occupati in reparti Covid e il 10% in terapia intensiva. Se questi dati dovessero essere confermati fino a venerdì, giorno del monitoraggio settimanale dell’Iss, dalla prossima settimana anche la Sardegna sarà in zona gialla.

Anche la Calabria rischia di superare tutti i tre parametri nell’arco di pochi giorni, ha un’incidenza pari a 107,3, mentre la pressione sui reparti Covid è al 16% e sulle terapie intensive al 9 %.

Oltre a Sardegna e Calabria, grande attenzione anche su Campania, Molise, Basilicata e provincia di Bolzano, che rischiano di il passaggio di zona nelle prossime settimane.