Dario Argento, figlio del produttore cinematografico Salvatore Argento e della fotografa di moda Eda Luxardo, è nato a Roma il 7 settembre 1940. Dario ha due figlie attrici: Fiorella (1970), nata dal matrimonio con Marisa Casale, e Asia (1975), nata dalla relazione con l’attrice fiorentina Daria Nicolodi. Lo stile di questo cineasta ha influenzato diversi registi stranieri, quali John Carpenter per via delle musiche da brivido che utilizza.

Alfred Hitchcock come punto di riferimento

Dario Argento: il maestro del brivido compie 81 anni – Photo Credits © movieplayer.it

Il regista romano, infatti, è noto per la sua dedizione verso i thriller e gli horror, diventando un vero e proprio maestro del brivido. Quando sentiamo a questo nomignolo è impossibile non pensare al maestro della suspense, niente meno che Alfred Hitchcock, autore di grandi cult come “La finestra sul cortile” (1954) e “Psyco” (1960). Il regista italiano prende spunto da Hitchcock specialmente con i suoi protagonisti, che difficilmente sono poliziotti o professionisti, ma persone comuni che si sono ritrovati nel posto sbagliato al momento sbagliato e che, solitamente, sono americani o inglesi in terra straniera (pensiamo a “Profondo rosso” e a “Tenebre“).

L’esordio registico di Dario Argento

Tra il 1966 e il 1969 Dario Argento inizia a collaborare alla stesura dei copioni di vari film come “C’era una volta il West” (1968) e “Cimitero senza croci” (1969). Proprio nel 1969 Dario Argento fonda poi con suo padre una società di produzione chiamata S.E.D.A. Spettacoli, con la quale inizia il suo primo progetto cinematografico da regista. Il suo debutto si ha con “L’uccello dalle piume di cristallo” (1970), primo film della trilogia degli animali (gli altri due capitoli sono “Il gatto a nove code” e “4 mosche di velluto grigio”, entrambi usciti nel 1971). Quest’opera di genere thriller è liberamente ispirata al romanzo “La statua che urla“, scritto da Fredric Brown.

La consacrazione

Arriva nel 1975 la consacrazione del maestro dell’horror italiano, in quell’anno, difatti, esce “Profondo rosso“. Qui Dario Argento utilizza espedienti tipici del cinema thriller aggiungendoci il tocco soprannaturale. Inoltre, il film si avvale di un protagonista degno di nota, ossia Marc Daly (interpretato da David Hemmings), uno straniero che casualmente si ritrova testimone di un omicidio. Infine, la musica di Goblin è letteralmente da brividi, contribuendo a rendere questa pellicola italiana ancora più indimenticabile.

Nel 1980 esce poi “Suspiria“, un suo grande cult nonché primo capitolo della trilogia delle tre madri (i successivi sono “Inferno” e “La terza madre“). Il male in questo film non è un essere umano, bensì è incarnato dalle streghe, che hanno il potere di governare qualsiasi cosa. L’arrivo però di una donna apparentemente comune, metterà il bastone tra le ruote alle malvagie. Oltre ad un impatto visivo ineguagliabile (il regista e il direttore della fotografia Luciano Tovoli hanno usato dei vecchi procedimenti del technicolor e hanno recuperato delle vecchie pellicole Kodak degli anni ’50), il film si avvale ancora una volta della musica risonante di Goblin, che contribuisce a rendere questo lungometraggio indimenticabile. Il film è rimasto impresso nella mente degli spettatori dell’epoca, tanto che Luca Guadagnino ne ha firmato un rifacimento nel 2018.

“Occhiali neri”

Nel 2022 è uscito “Occhiali neri“, il nuovo lavoro diretto da Dario Argento e che vede come attrici sua figlia Asia e Ilenia Pastorelli, quest’ultima è nota per “Lo chiamavano Jeeg Robot” (2015). Le riprese sono terminate nell’estate 2021 e Ilenia, con un post su Instagram, ha ringraziato tutto lo staff che ha lavorato nel film. La trama gira attorno ad una prostituta cieca che è costretta a fuggire da un assassino. Auguriamo tanti auguri a Dario Argento per i suoi 82 anni, con la speranza di vedere tanti altri prodotti firmati da questo regista famoso in tutto il mondo.

Jacky Debach

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