Carica, energia e passione. Così si potrebbe tradurre in parole il live di ieri 6 settembre di Noemi all’Auditorium Parco della Musica a Roma. Finalmente nella sua città di origine, Noemi ammalia il suo pubblico con forza, dinamismo e eleganza allo stesso tempo con la sua Metamorfosi, sia in tour che personale. Noemi racconta di un lungo percorso all’interno del suo spettacolo, che porta con se tra musica, piano, note e parole. La cantante durante il suo live continua a commentare e a parlare con il suo pubblico la scelta della sua scaletta, come la musica folk e soul abbia influenzato la sua anima pop, tra accenni di blues e potenza nella voce.

Possiamo dirlo da anni, ma la conferma arriva ad ogni suo live: la sua estensione è incredibile, il palco è suo, si muove con disinvoltura, è viscerale. I punti più alti del concerto si raggiungono quando Noemi “gioca” con il blues. La scaletta del live è ricca e non mancano i suoi più grandi successi. Si parte da “Glicine”, il successo sanremese che ha anticipato il disco “Metamorfosi”, tornando poi verso i brani come “L’amore si odia”, “Bagnati dal sole”, “Briciole”, “Passengers”, “Sono solo parole”, “Per tutta la vita”. Noemi prima di cantare i suoi brani cita sempre chi ha scritto per lei quel pezzo, e lo ricorda con un sorriso, quanto siano stati importanti per lei quei pezzi, perché parte del suo cammino, quel cammino che l’ha portata fino a lì. Il momento più emozionante è arrivato con il ricordo di “Vuoto a Perdere”, di una Noemi bambina che, nel 2005, andava al concerto di Vasco all’Olimpico e sognava un giorno di cantare lì, con lui. E dice come quel sogno, poi, nel 2011 si sia avverato, e quasi stentava a crederci, ricordando a tutti che “i sogni sono impossibili solo per gli altri, non per chi li sogna“. Chi li sogna ha tutte le possibilità per farli accadere.

Ma tra emozioni, ricordi, e amore, c’è anche la gioia, l’allegria e la vivacità della nuova hit estiva in duetto con il romano Carl Brave “Makumba”, che ha fatto impazzire tutto l’Auditorium. Nonostante giunti al termine il pubblico di Noemi ha urlato in coro per un bis, e la cantante li ha accontentati ben due volte. Con un bis di “Glicine” e “Makumba”, che è salito sul palco ancora una volta, ricordando che “A me mi basta che rimani tu”, è un tormentone che risuonerà per molto tempo, ma anche la volontà di rimanere ancora qui, ad ascoltare la musica, emozioni che si trasformano in voce, come se non avessimo mai smesso.

Immagini © Valerio Sablone