Papa Francesco è a Budapest, dove incontrerà il premier Viktor Orban e il presidente della Repubblica Janos Ader. E a bordo del velivolo che lo portava alla prima tappa del viaggio (andrà anche in Slovacchia) il Pontefice ha trovato il tempo di sottolineare l’importanza della ripresa dei viaggi, a lungo bloccati dalla pandemia, e di ‘salutare’ Alitalia. E il 34esimo viaggio all’estero di Bergoglio. Nell’incontro, definito ‘cordiale’ col premier sovranista, si è parlato di famiglia e ambiente.
Budapest è la prima tappa del viaggio apostolico internazionale che lo porterà anche in Slovacchia fino al prossimo 15 settembre. L’aereo Alitalia con a bordo il Pontefice è atterrato all’aeroporto della capitale magiara alle 7:45 dove ad accogliere Francesco è stato il vice primo ministro Zsolt Semjen. Si tratta del 34esimo viaggio apostolico del suo Pontificato, il primo dopo l’operazione chirurgica al colon che Bergoglio ha subito lo scorso 4 luglio al Policlinico Gemelli. “Riprendiamo i viaggi e questa è una cosa molto importante, perché andremo a portare la parola e il saluto a tanta gente” ha detto Papa Francesco salutando i giornalisti sul volo da Roma a Budapest.
“Ci lascia l’AIitalia grazie a tutti voi e grazie all’Alitalia che ci ha portati fino ad ora” ha poi aggiunto. In Ungheria una visita lampo di appena sette ore. Papa Francesco, nel Museo delle Belle Arti di Budapest, ha incontrato il primo ministro Viktor Orban e il presidente della Repubblica d’Ungheria, Janos Ader. L’incontro “si è svolto secondo il programma previsto, in un clima cordiale, ed è terminato alle ore 9:25” ha reso noto la Sala Stampa della Santa Sede. L’incontro è durato circa 40 minuti. Erano presenti, con il Pontefice, anche il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, e monsignor Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. Tra i vari argomenti trattati, “il ruolo della Chiesa nel Paese, l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente, la difesa e la promozione della famiglia”. All’incontro è seguito lo scambio dei doni. Al presidente Ader, papa Francesco ha donato un quadro in mosaico raffigurante la “Benedizione papale a piazza San Pietro” da un dipinto ad olio di Ippolito Caffi eseguito verso la metà dell’800 e oggi conservato nel Museo di Roma, al Primo Ministro Orban il pontefice ha donato un Trittico.
Poi Francesco ha incontrato i vescovi d’Ungheria e il Consiglio ecumenico delle Chiese con le comunità ebraiche, lanciando un forte invito a “impegnarci per promuovere insieme una educazione alla fraternità, così che i rigurgiti di odio che vogliono distruggerla non prevalgano. Penso alla minaccia dell’antisemitismo, che ancora serpeggia in Europa e altrove. È una miccia che va spenta”.
L’incontro di papa Francesco con il premier sovranista ungherese Viktor Orban, il presidente della Repubblica Janos Ader e il vice primo ministro Zsolt Semjen “si è svolto secondo il programma previsto, in un clima cordiale, ed è terminato alle ore 9.25″, durando in tutto circa 40 minuti, comunica la Sala stampa vaticana. Tra i vari argomenti trattati, “il ruolo della Chiesa nel Paese, l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente, la difesa e la promozione della famiglia”.
Sulla sua pagina Facebook, Orban ha scritto: “Ho chiesto a Papa Francesco di non lasciare che la Ungheria cristiana perisca“.