Hai finalmente il tuo primo appuntamento con lo psicologo e ti stai chiedendo come andrà la visita. Lo psicologo ti chiederà di descrivere la tua problematica, e maggiori dettagli sulla tua storia personale. Queste domande includeranno informazioni su quando è iniziato il tuo problema, in quali momenti si manifesta, e in che modo influisce sul tuo lavoro o sulla tua vita sociale.
Le domande sulla tua esperienza personale possono includere particolari sulle tue esperienze di crescita, la tua istruzione e la tua storia lavorativa, il tuo stato civile e le relazioni interpersonali, e se ci sono sintomi psicosomatici o disturbi del sonno. Questa fase di raccolta delle informazioni può richiedere una o più sessioni e può essere integrata dall’utilizzo di test psicologici.
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Psicologo: quali sono gli strumenti che utilizza?
Lo strumento principale che lo psicologo utilizza è il colloquio. Si tratta di una forma particolare di dialogo, da non confondere con una semplice “chiacchierata”. Lo psicologo si pone in ascolto in maniera professionale e, a differenza di quello che potrebbe fare un amico o un familiare, lo fa in maniera neutrale e professionale. I primi colloqui hanno lo scopo di raccogliere le informazioni secondo dei criteri specifici che permettono al professionista di formulare una diagnosi più precisa rispetto ai problemi presentati.
Lo psicologo può affiancare, in questa prima fase, anche l’utilizzo di test psicologici, che vengono utilizzati per acquisire una migliore comprensione del tipo di problema che una persona presenta. Esistono dei test che “misurano” l’intensità di un particolare aspetto (ansia o umore, oppure le funzioni cognitive come memoria o concentrazione) oppure dei test che aiutano a comprendere meglio le caratteristiche della personalità. Se uno psicologo prevede di utilizzare un test, dovrebbe spiegare perché viene utilizzato e cosa intende valutare.
Psicologo nella fase successiva: quali sono gli interventi?
Dopo la fase di raccolta delle informazioni che può o meno includere test psicologici, è importante che lo psicologo fornisca al cliente (e/o al suo genitore o tutore se il paziente è minorenne) una restituzione di questa prima fase, e spieghi cosa può offrire come aiuto professionale. Le domande ragionevoli da porre a uno psicologo possono essere:
- Hai seguito molte persone con questo tipo di problema?
- Che tipo di approccio psicoterapeutico utilizzi e come funziona?
- Come funziona il percorso e che tipo di successo posso aspettarmi?
Ricordiamo che uno psicologo può effettuare interventi di prevenzione, consulenza, diagnosi e percorsi sostegno, mentre una terapia può essere condotta solo da uno psicologo che sia anche psicoterapeuta.
I trattamenti o gli approcci psicoterapeutici utilizzati dallo psicologo psicoterapeuta dovrebbero essere trattamenti supportati empiricamente, in altre parole trattamenti che la ricerca ha dimostrato di essere efficaci. I tipi comuni di trattamenti includono il metodo psicoanalitico, la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia sistemico-familiare, e l’EMDR, tra gli altri. Il trattamento potrebbe essere offerto in un formato individuale, di gruppo, di coppia o familiare a seconda del problema e delle esigenze del cliente.
Psicologo psicoterapeuta: cosa aspettarsi durante il trattamento?
All’inizio del trattamento, lo psicologo ti aiuterà a stabilire degli obiettivi su cui lavorare e a identificare i modi in cui il supporto psicologico o la terapia possono aiutarti a raggiungerli. Gli obiettivi possono includere un miglioramento dell’umore o dell’ansia, sentirsi più a proprio agio nelle situazioni sociali, migliorare il benessere psicologico e la gestione delle frustrazioni o del dolore, modificare un proprio comportamento disfunzionale o rafforzare l’autostima. Inoltre, lo psicologo esaminerà i tuoi progressi nel raggiungimento di questi obiettivi a determinati intervalli.